martedì 25 dicembre 2007

Natale 2007

Stupefacente. Il Dio dei nostri padri si è fatto bambino ed è venuto in mezzo a noi. Ma come è possibile credere che un Dio, forte e potente si sia fatto bambino e abbia bisogno delle nostre carezze e delle nostre cure? Questo è un mistero grande e, soprattutto, è un mistero che ci invita a riflettere e a meditare sulla nostra vita. Una vita che merita certamente di essere vissuta in profondità mettendo al primo posto i valori eterni. Ma spesso il dubbio s'insinua: "e se non fosse niente vero?". Atroce solo pensarlo. Se nulla esiste, se è tutta una finzione o peggio una costruzione dell'uomo quale valore ha la nostra esistenza. Perchè vivere?
Quel "Dio con noi" è la nostra unica speranza che con la resurrezione è stata capace di trasformare le nostre esistenze in qualcosa che vale la pena di vivere. Questo riconoscimento è una necessità profonda dell'uomo senza la quale non oso pensare. Ma se così è, mi chiedo, cosa aspettiamo a trasformare la nostra vita. Perchè tentenniamo? Perchè cerchiamo scorciatoie? Il Natale cristiano è, quindi, come una grande campana che suona a festa e che richiama le nostre coscienze e la nostra ragione a ritrovare una strada vera e autentica. Grazie Signore di averci visitato e di averci insegnato strade e pensieri per il nostro quotidiano e per il nostro domani. A tutti auguro sentire questa campana del Natale che risuona e che trasforma la nostra esistenza.

giovedì 20 dicembre 2007

Luce di Betlemme

Anche nella mia cittadina, Castelforte in provincia di Latina, è arrivata la Luce di Betlemme http://www.lucedibetlemme.it/site/ E' stata accolta qualche giorno fa nella stazione fs di Formia. Poi gli scout hanno promosso una veglia di preghiera e di qui la Luce è stata portata in tutte le parrocchie dell'Arcidiocesi di Gaeta. Questa mattina la "Luce" è stata portata anche all'interno di vari luoghi di lavoro e degli Uffici Pubblici. Tra l'altro la Luce è giunta anche nel Palazzo Comunale di Castelforte dove lavoro e dove il parroco ha proposto una breve ma significativa cerimonia di accoglienza. Ora la Luce resterà accesa fino all'epifania grazie all'impegno dei lavoratori di mantenerla accesa fino a quel giorno. L'augurio è che la Pace verrà veramente se prima troverà posto nei nostri cuori donando il frutto dell'unità e dell'armonia tra le persone.

lunedì 10 dicembre 2007

Diaconato e servizio



L'Avvento è uno dei tempi forti dell'anno liturgico. In questo tempo tutti siamo chiamati ad operare una "conversione". Anche noi diaconi dobbiamo rispondere a questo "appello" del Signore. Sarebbe bello se proprio in questo tempo i diaconi avviassero una seria opera di "revisione" del proprio servizio. Per favorire questa opportunità ho pensato di chiedere a tutti gli amici e fratelli che frequentano il blog di condividere esperienze e storie relative al servizio che svolgono e, contemporaneamente, a pensare idee nuove capaci di evidenziare meglio l'opera che quotidianamente svolgono a servizio della Comunità. Da questa condivisione potranno nascere suggerimenti e proposte da "esportare" in altri contesti. Spero che questa sollecitazione ci aiuti a realizzare una migliore relazione di scambio fra tutti noi. Nel frattempo vi ricordo nella preghera. Vincenzo

venerdì 7 dicembre 2007

Dire Si senza condizione


Innanzitutto devo chiedere scusa a tutti gli amici del blog per la mia assenza che si protrae da qualche giorno. Ho avuto quanche imprevisto da risolvere e non sono riuscito a seguire il blog come, invece, era mio desiderio.
Colgo l'occasione della solennità dell'Immacolata per ricominciare la mia presenza su questo blog. Un ricominciare in compagnia della Vergine Maria è anche una cosa che mi è molto gradito.
Ebbene, volendo riprendere i fili di questo dialogo che soffre, per la verità, della presenza dei diaconi mi viene da pensare proprio al grande "SI" pronunciato da Maria all'inverosimile annuncio dell'Angelo. A volte penso a questo "SI" pronunciato al buio e ai tanti altri che spesso ci riguardano come diaconi e che non riusciamo a comprendere pienamente. E' vero ci sono anche dei "SI" che non riusciamo a pronunciare o che pronunciamo con titubanza e con riserve. Nella preghiera di oggi e di domani chiederò alla Vergine di aiutarmi ma di aiutare anche tutti i diaconi a pronunciare il nostro "SI" con decisione e con coraggio, ma anche con fiducia verso il Signore che ci parla attraverso il nostro Vescovo.

domenica 25 novembre 2007

Quattro nuovi diaconi a Senigallia



La famiglia diaconale cresce. Oggi pomeriggio alle 18.00 S.E. Mons. Giuseppe Orlandoni ha ordinato quattro nuovi diaconi permanenti. Era un evento molto atteso dal momento che l’ultimo Diacono permanente ordinato nella Diocesi di Senigallia fu Giuseppe Vita, 17 anni fa. Si tratta di Bernardino Di Sarra, di Giovanni Di Ventura, di Marco Filonzi e di Giancarlo Girolimini.
Giovanni Di Ventura, Parrocchia di Ostra, 57 anni, è sposato ed ha una figlia.“Questa scelta vocazionale è maturata nel corso degli anni. Ho iniziato il mio servizio all’altare come ministrante all’età di sei anni, accompagnato da mia madre, in una parrocchia della città di Fermo, nella quale risiedevo. Poi ho proseguito a Cagli, dove mio padre, militare dell’arma, era stato trasferito e quindi di nuovo a Fermo, fino all’età di 18 anni. Da circa quarant’anni risiedo in Ostra, dove ho maturato le mie esperienze spirituali ed umane più significative: l’incontro con mia moglie Laura; la condivisione di un cammino, con un gruppo di giovani universitari prima e con il Movimento di Comunione e Liberazione poi. In seguito ci sono stati il Matrimonio, la nascita di Chiara, l’impegno in Parrocchia come Ministro ausiliario dell’Eucarestia ed il lavoro che svolgo da 21 anni presso la Casa di cura Villa Silvia. Sei anni fa mi
sono iscritto al Corso per Ministeri istituiti, che oltre a fornirmi gli strumenti culturali per approfondire la mia fede, mi ha aiutato a capire che il Signore mi chiamava ad un servizio più generoso, improntato alla carità in favore della Chiesa. Da qui le tappe successive del cammino diaconale fino ad oggi”.
Marco Filonzi, parrocchia di Marina di Montemarciano, 61 anni, è sposato ed ha 2 figli.“Non ci sono state delle esperienze particolari che mi hanno portato a prendere questa decisione. E’ stato un cammino iniziato da giovane che poi si è fermato e verso i quarant’anni è ripreso con la voglia di riscoprire una fede messa per un po’ nel dimenticatoio. Negli anni ’80 ho cominciato a ripercorrere il cammino spirituale, che poi è arrivato a questa maturazione, all’impegno attuale”.
Giancarlo Girolimini, della parrocchia di Belvedere, ha 61 anni, è sposato ed ha una figlia.“Ho maturato questa decisione durante la ricerca di qualcosa di più, in seguito ad una disgrazia in famiglia. Sicuramente con l’ordinazione ci saranno degli impegni in più ma a livello spirituale non cambierà molto.In Parrocchia faccio parte del gruppo di preghiera del Rinnovamento dello Spirito e pian piano mi sono affiancato al sacerdote partecipando alle varie attività”
Bernardino Di Sarra, Parrocchia di Pianello di Ostra, 50 anni, è sposato ed ha 4 figli.“Diversi anni fa aiutavo un Ministro ausiliario per l’Eucarestia. Dopo aver svolto questo servizio, ho chiesto al Parroco di allora, don Umberto Gasperini, di poter fare direttamente io il Ministro ausiliario. Lui ha acconsentito, invitandomi a partecipare al Corso dei Ministeri, iniziato circa sei anni fa a Senigallia. Ho in iniziato quel cammino e piano piano sono arrivato a questo passo finale”.

venerdì 23 novembre 2007

Diaconi: nuovi documenti


Proprio oggi tra i documenti inseriti nel link dedicato al dibattito sul diaconato ho avuto il piacere di aggiungere due contributi di stefano capello. Il primo è una tesi dedicata al diaconato che ripercorre l'evoluzione di questo ministero tracciando un percorso nella storia della Chiesa; il secondo, invece, è dedicato al diaconato nel suo rapporto con il matrimonio e la famiglia.
Si tratta di due contributi significativi che aiutano a mettere insieme, studi, opinioni, approfondimenti e analisi sul diaconato. Tasselli di un dibattito a distanza che su questo blog trovano un momento di sintesi che vuole sostenere l'attenzione verso il diaconato permanente per un suo sviluppo nella Chiesa, con la Chiesa e per la Chiesa. Un invito a tutti a farsi parte attiva postando opinioni e riflessioni ma anche contributi da mettere a disposizione di tutti. grazie...

domenica 18 novembre 2007

Dalle belle pietre al cuore dell'uomo

Gettare il nostro sguardo oltre le pietre del tempio è il messaggio che più mi ha colpito di questo passo del Vangelo di Luca. Ma in quale oltre? L'oltre che io vedo è quello della quotidianità nella quale vivo e sono immerso. E' un oltre ordinario e concreto, è un oltre che poggia i piedi in questo mondo, tocca le gioie e le sofferenze di questo tempo ma lo fa con l'animo rivolto verso il Signore. Guarda il concreto della storia con gli occhi intrisi di una speranza grande e piena del divino.
Il "tempio", quindi, è fatto di incontri, di amicizie e di storie; è fatto di cose immateriali e bisognevoli di una continua e costante attenzione; è fatto di un equilibrio sempre precario e di un costante dialogo con l'eterno. Tutto ciò se da un lato ci immerge nella storia del nostro tempo, dall'altro, ce la fa attraversare con la probabile incomprensione dei "più". Il nostro agire, perciò, sarà quasi certamente poco condiviso, poco idoneo al consenso facile, assolutamente fuori dallo scontato. Un agire, quindi, che attira il giudizio negativo e/o indifferente di questo mondo che facilmente svilupperà sentimenti di invidia (se non odio); di ordinari tradimenti messi in campo da chi meno ci aspettiamo. Che fare? Gesù ci dice di andare avanti, di non preoccuparci e di non preparare nulla prima. Facile a dirsi ma certamente complesso da realizzare. Ci sono, infatti, eventi improvvisi, attimi di smarrimento e di delusione, di solitudine e, finanche, di disperazione. Spesso tutto questo può capitarci anche nella famiglia diaconale, dove viviamo esperienze controverse e assaporiamo l'amaro dell'incomprensione. Come diaconi poi, queste esperienze ci sono familiari anche nel servizio: poco stimato, poco compreso, per molti inutile, per tanti "un apparire", per alcuni un impiccio e un intralcio. Che fare? "Con la vostra perseveranza -conclude il Signore Gesù nel Vangelo odierno- salverete le vostre anime". E, al versetto precedente: "Ma nemmeno un capello del vostro capo perirà". Impariamo a fidarci e preghiamo perchè il Signore ci conceda la forza di realizzare questa sua parola nel quotidiano della nostra esistenza. Pace e bene.

domenica 11 novembre 2007

Pietro Leone di San Donato Val Comino è diacono

Pietro Leone è il diciottesimo diacono permanente ordinato nella Diocesi di Sora, Aquino, Pontecorvo da Mons. Luca Brandolini. Il conferimento del ministero di cui ho avuto notizia solo questa mattina è avvenuta lo scorso 31 ottobre.
Pietro appartiene alla Comunità di San Donato Val Comino, è sposato, è padre di un figlio ed è impiegato.
E' il primo diacono della zona Val di Comino. Pietro a conclusione della solenne celebrazione ha detto: "Il mio cuore è pieno di gioia e di riconoscenza. Spero con l'aiuto dello Spirito Santo di poter adempiere al meglio i miei doveri, secondo la volontà di Dio e le necessità della Chiesa. Ringrazio il Vescovo che mi ha consacrato a questo ministero e don Aquino che mi ha seguito nel cammino di formazione e, tutta la Comunità che ha riconosciuto la mia scelta e che ora accetta il ruolo che mi è stato conferito".
Aumenta, perciò la famiglia dei diaconi e tutti nei siamo felici. Un abbraccio di pace e di gioia a Pietro e a tutti i diaconi di Sora.

sabato 10 novembre 2007

I sadducei e la risurrezione

La risurrezione dai morti è la grande promessa di Gesù. Lo straordinario mistero che sostiene il nostro credere, la speranza del nostro pellegrinaggio. "Dio non è Dio dei morti, ma dei vivi; perchè tutti vivono per lui", così si conclude il vangelo di domenica 11 novembre 2007 (XXXII domenica del tempo ordinario). Ma credo che sia proprio questa la speranza che è estranea ai sadducei. A loro, cioè, manca la speranza in quanto hanno già qui, in questo mondo, tutto quello che a loro appare necessario.
La loro, però, è una convinzione che è estranea all'esperienza dell'uomo concreto sempre bisognoso di qualcosa, sempre in apprensione per qualcosa. Abbiamo bisogno allora di cambiare il modo di pensare. Non dobbiamo guardare solo davanti a noi ma anche in alto (sopra di noi). Perchè è solo dal Signore che possiamo ricevere la luce, la forza e il coraggio per guardare davanti a noi. Il nostro "andare" allora deve procedere cercando di incontrare il dolore dell'altro e accoglierlo con-passione per vivere il nostro presente come persone "risorte".

giovedì 8 novembre 2007

Bregantini è il nuovo Arcivescovo di Campobasso Boiano



Mons. Giancarlo Bregantini, finora Vescovo di Locri è il nuovo Arcivescovo di Campobasso Boiano. La notizia appena diffusa è al centro di tanti commenti.

Ho avuto modo di conoscere Mons. Bregantini nel corso dell'ultimo convegno nazionale della Comunità dei diaconi in Italia svoltosi questa estate ad Assisi.

Per due ore gli sono stato seduto accanto e ho ascoltato le sue riflessioni sulle varie relazioni del Convegno. Mi hanno colpito la profondità delle parole e la sua grande carica di uomo di Dio. Una persona eccezionale, un Vescovo straordinario. Un Vescovo vicino ai diaconi e che nel Convegno ha saputo donarci molte indicazioni capaci di alimentare la speranza per un futuro migliore.

Grazie Eccellenza per la sua testimonianza.

lunedì 5 novembre 2007

Fraternità San Bonifacio



Sono felice di poter presentare il sito della Fraternità di San Bonifacio ( www.bonifacius.it ) che è curato da don Francesco Guglietta. Il sito propone omelie, lectio e tanto altro ancora. E' un sito molto curato e che merita di essere visitato per la sua particolarità. A questo aggiungo una nota personale. Conosco da anni don Francesco e ne ho sempre gustato l'amicizia e la profondità spirituale e umana. Vi auguro di conoscerlo personalmente e nel frattempo potete sempre apprezzare le sue omelie e i suoi scritti che sono una ricchezza. Un grazie per il suo prezioso servizio e per la sua sempre gentile disponibilità e accoglienza verso tutti. Vincenzo

venerdì 2 novembre 2007

Zaccheo scendi subito, perchè oggi devo fermarmi a casa tua


Zaccheo si è nascosto su un sicomoro. Il sicomoro è un albero pieno di foglie dove era facile guardare senza essere visto. Ma il Signore "alzò lo sguardo" e gli disse: "Zaccheo scendi subito, perchè oggi devo fermarmi a casa tua". Zaccheo è il capo dei pubblicani che scende dall'albero e accoglie Gesù con gioia. Ecco che tutti mormoravano: "E' andato ad alloggiare da un peccatore". Abbiamo poi ascoltato che Zaccheo si pentì della sua condotta e diede la metà dei suoi beni ai poveri. Gesù, non fa attendere la sua risposta e gli dice: "Oggi la salvezza è entrata in questa casa...". I "perduti" siamo noi e Gesù è sempre pronto a riaccoglierci con gioia. Ci nascondiamo ma Lui ci invita al pentimento, accogliendolo nella nostra vita per riuscire a donare, agli altri, le buone cose che abbiamo a nostra volta ricevute. Condividere i doni del Signore con animo sereno e docile per accogliere la salvezza e dire con gesti concreti il nostro Amore per i fratelli, questo ci suggerisce la Parola del Signore di questa domenica (4 novembre). Pace e bene a tutti.

giovedì 1 novembre 2007

Tempi nuovi


Credo che stiamo tutti vivendo tempi che annunciano importanti cambiamenti in vari settori della vita sociale, economica, culturale e religiosa. A proposito di sfera religiosa ho la sensazione che stiamo per assistere ad un incontro storicamente rilevante tra la nostra fede cattolica e le maggiori religioni del mondo. Sarà questa la grande "rivoluzione" del nostro tempo alla quale, credo, andrà ad unirsi un rinnovato e significativo dialogo nell'ambito del cristianesimo tra cattolici e ortodossi. Non si tratta di creare una forma di religione "unica" cosa che sarebbe assurda. Credo, invece, che nella chiara distinzione possa, invece, venir fuori un terreno comune sul quale costruire un dialogo così forte e potente che sarà in grado di cambiare il nostro quotidiano. Da dove mi viene tutto questo non so dirvelo. Ripeto è una sensazione che mi nasce dentro leggendo qua e la le varie iniziative di dialogo in corso sia nell'ambito del cristianesimo sia nell'ambito del dialogo interreligioso. La cosa apre orizzonti e prospettive nuove. Ecco allora i tempi nuovi che si annunciano davanti a noi. Un futuro, insomma, che vede le religioni diventare protagoniste autentiche per la nascita di un umanesimo nuovo.

domenica 28 ottobre 2007

S.E. Mons. Bernardo Fabio D'ONORIO Arcivescovo di Gaeta



Puntualissimo S.E. Mons. Bernardo Fabio D'Onorio è giunto a Gaeta in Piazza Caboto dove è stato accolto dalle Autorità Civili. C'era il vice - sindaco di Gaeta (il Sindaco era in viaggio in Terrasanta) il Presidente della Provincia Cusani e il Presidente della Regione Lazio Marrazzo. Subito dopo si è recato in Cattedrale dove è stato accolto da tutto il clero. Qui dopo essersi seduto sulla Cattedra ha preso formalmente possesso della Arcidiocesi gaetana.


Un gesto semplice ma fortemente significativo come tutto nella Chiesa dove i segni sono simboli e i simboli sono capaci di trasmettere contenuti densi di profondi significati che, a volte, le parole nemmeno riescono a rendere.


Poi, preceduto dai ministranti, dai seminaristi dai diaconi e dai presbiteri, S.E. Mons. Bernardo Fabio D'Onorio è ritornato in Piazza Caboto dove ha avuto luogo la solenne celebrazione eucaristica alla quale hanno preso parte ben nove Vescovi del Lazio. Tra questi i due emeriti di Gaeta, S.E. Mons. Vicenzo Farano e S.E. Mons. Pier Luigi Mazzoni.
La celebrazione è stata sobria e solenne nello stesso momento e si è conclusa con l'offerta di un cero all'icona della Madonna da parte del vice sindaco di Gaeta al quale è seguito un breve ma intenso momento di preghiera.

sabato 27 ottobre 2007

Il fariseo e il pubblicano Lc 18, 9-14



La preghiera ha la potenza di metterci in contatto con l'Eterno e quando questa arriva da una persona umile ha la capacità di farsi ascoltare con maggiore forza. Le nostre invocazioni, la nostra rabbia, il nostro sentire più prodondo viene così percepito e ascoltato da un Padre che si mostra silenzioso. Mi sembra che in questo passo di Luca ciò che stona davanti al Signore è il sentire del fariseo che si erge sopra gli altri e si mostra ad essi superiore forte delle sue azioni o comportamenti. Il pubblicano, invece, cosciente del proprio essere chiede pietà e misericordia. E' come se l'evangelista Luca ci sprona ad assumere dentro di noi il sentire del pubblicano riconoscendoci sempre peccatori e bisognosi della comprensione continua del Padre. Un invito ad esercitare sempre l'atteggiamento del pentimento interno, il solo veramente capace di farci ascoltare con forza dal Signore che è sempre lì che ci aspetta. Non è facile fare questa conversione, assumere su di se il riconoscimento di questa situazione che ci appartiene indistintamente ma è l'unica capaci di metterci nelle condizioni di essere rigenerati e vestire le vesti dell'uomo nuovo. Buona domenica

venerdì 26 ottobre 2007

Domani 27 ottobre 2007 il solenne ingresso a Gaeta di S.E. Mons. Bernardo Fabio D'ONORIO

Mancano poche ore al solenne ingresso nell'Arcidiocesi di Gaeta di S.E. Mons. Bernardo Fabio D'Onorio. L'appuntamento e l'abbraccio con S.E. Mons. Pier Luigi Mazzoni (Vescovo Emerito) e i consultori è previsto per le ore 15.00 presso il Santuario della Madonna del Piano in Ausonia (prima cittadina che incontra entrando nel territorio della Arcidiocesi di Gaeta provenendo da Cassino). Di qui, l'eletto, accompagnato dai consultori giungerà a Gaeta intorno alle 16.00 dove sarà accolto dalle Autorità Civili in Piazza Caboto (saranno presenti, oltre al Sindaco di Gaeta Raimondi, il Presidente della Giunta Regionale del Lazio Piero Marrazzo e il Presidente della Provincia di Latina Armando Cusani).
Mons. D'Onorio, subito varcherà la soglia d'ingresso della Cattedrale dedicata ai Santi Erasmo e Marciano e, qui, incontrerà il clero diocesano (sacerdoti e diaconi). Dopo aver preso possesso dell'Arcidiocesi con il gesto di sedere sulla Cattedra avrà inizio la solenne processione di tutto il clero e dei Vescovi concelebranti fino a Piazza Caboto.
Oggi pomeriggio (26 ottobre 2007 intorno alle 16.00) sono stato a Gaeta. Ho visto i preparativi in corso. L'atmosfera è quella delle grande attesa. D'altra parte questo è un momento molto importante nella storia della nostra Arcidiocesi e anch'io ho voluto sottolinearlo in questo blog. Un'ultima notizia: Radio Civita la nostra emittente diocesana trasmetterà in diretta sia l'incontro con le Autorità (e i relativi discorsi) che l'intera celebrazione eucaristica. Ancora una cosa. Grazie Signore per averci donato prima Mons. Mazzoni e adesso Mons. D'Onorio.

mercoledì 24 ottobre 2007

Pregare e sperare contro ogni speranza?


Pregare? Certamente, ma come? Con quali parole? Ho letto da qualche parte che la nostra stessa vita è una preghiera e che si può pregare anche quando si accettano le piccole e le grandi sfide che la vita ci pone davanti. A volte, però, le prove sono veramente difficili e complesse. Affrontarle ci fa spavento e ci sentiamo veramente piccoli e impotenti. Mi sto chiedendo se queste esperienze capitano a tutti o se il Signore le riservi solo a qualcuno. C'è, a questo proposito chi sostiene che il Signore le propone solo a chi ama di più o a chi sono necessarie per crescere nella fede. Eppure certe volte, queste "prove" (che sono sofferenze) possono sembrare esagerate, quasi una persecuzione continua che ci sfianca e ci indebolisce nel corpo e nell'anima. La nostra stessa fede è messa a dura prova. Eppure occorre sperare contro ogni speranza. Quando anche umanamente tutto appare veramente difficile occorre credere che qualcosa di positivo può accadere. In questo momento allora sto pregando per una situazione che mi è molto cara e vicina e prego affinchè il Signore conceda a tutti i protagonisti di questa vicenda umana la forza e il coraggio per superare la sfida che è stata lanciata. E' una speranza, questa, che vuole vincere e superare importanti ostacoli. Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio Salvatore abbi pietà di noi.

venerdì 19 ottobre 2007

Pregare con fede


Dal Vangelo secondo Luca 18, 1-8 "In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi: “C’era in una città un giudice, che non temeva Dio e non aveva riguardo per nessuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: Fammi giustizia contro il mio avversario. Per un certo tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: Anche se non temo Dio e non ho rispetto di nessuno, poiché questa vedova è così molesta le farò giustizia, perché non venga continuamente a importunarmi”. E il Signore soggiunse: “Avete udito ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà giustizia ai suoi eletti che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà a lungo aspettare? Vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?”.Parola del Signore

Riflessione
Credo che il tema di fondo sia quello della giustizia di Dio. Una giustizia che mette al primo posto i poveri, gli oppressi, gli emarginati…le vedove appunto.
E’ una giustizia che ritengo certa e nella verità. Una verità che non è quella umana ma quella di un Padre che conosce tutto, proprio tutto di noi. Una giustizia che vince le nostre ipocrisie, il nostro perbenismo e il nostro procedere mascherato.
Mai come in questo tempo tutto questo mi sembra vero e visibile. E proprio in questo tempo ci sono persone che attendono “giustizia” e fanno fame e sete di essa. Anzi, man mano che questa società procede nella sua storia mi sembra che la questa fame e questa giustizia si annuncia come necessaria ed indispensabile. In questo senso vedo l'urgenza di pregare di chiedere con forza al Padre che manifesti la sua giustizia.
La preghiera, questa preghiera, diventa, a mio avviso, un affidarsi, un mettersi nelle braccia del Padre e invocare il suo intervento affinché il “cavallo e il cavaliere” empio sia gettato nel mare. Ecco allora l’emergere dell’urgenza di una fede profonda, forte e anticonformista. Una fede che sappia vivere dell’imitazione della Pasqua del Signore; di una fede che nell’amore e nel dolore del quotidiano faccia emergere in ogni uomo e in ogni donna il segno della gioia che il Signore ci chiede di mostrare e testimoniare.




sabato 13 ottobre 2007

"Va la tua fede ti ha salvato"


Da oggi vorrei iniziare a pubblicare una piccola riflessione sul vangelo della domenica e, questa, è una domenica speciale. Il brano che ascolteremo domani 14 ottobre 2007 in tutte le chiese è quello dei dieci lebbrosi (Luca 17, 11-19).
Sono in tanti a chiedere al Signore la guarigione, sono in tanti quelli che vengono guariti, tutti vengono invitati a presentarsi ai sacerdoti (come prescrivevano gli antichi costumi) ma uno solo, uno solo "vedendosi guarito torna indietro" e a lui, e solo a lui, il Signore dice "Alzati e va'; la tua fede ti ha salvato". Domanda: Chi è quello che è tornato indietro? Chi sono gli altri nove e che fine hanno fatto?
Chi torna è l'unico samaritano (rappresentante di un popolo "nemico" degli ebrei). Gli altri nove sono tutti ebrei, quelli che avrebbero dovuto tornare per primi e che, probabilmente, si sono fatti prendere dalla superbia e hanno rifiutato l'umiltà di riconoscere il "dono" ricevuto dal Signore. Cosa ci insegna questo passo del Vangelo? Credo che Gesù in questo episodio vuole trasmetterci la necessità di rendere "grazie" al Padre per i tanti doni della vita e, soprattutto, invitarci all'umiltà di glorificarlo sempre in ogni circostanza riconoscendolo come l'unico autore della vita. Saperlo come il nostro custode e protettore, la nostra guida e il nostro guaritore. La sua però non è solo una guarigione esteriore o un sollievo della sofferenza ma è soprattutto il guaritore delle nostre pene e sofferenze interiori che sono le peggiori e le più difficili da vincere. Insomma il Signore ci offre un esempio per indurci a cambiare il nostro cuore deponendo le nostre anzie in Lui che nonostante le nostre infedeltà ci rimane sempre fedele.
Fraterni saluti in Cristo
vincenzo

venerdì 12 ottobre 2007

Zanotelli a Gaeta



Questa sera 12 ottobre 2007, Padre Alex Zanotelli sarà presente a Gaeta, nel Palazzo De Vio, su invito del Servizio di Pastorale Giovanile che quest'anno, dopo la positiva esperienza dello scorso anno ha promosso un percorso di quattro incontri tematici.

Quest'anno il percorso avrà per tema la solidarietà. Ecco di seguito l'annuncio da parte dei responsabili.

"Il percorso di educazione alla Solidarietà prende spunto dalla campagna “Prima che sia troppo tardi”, lanciata dal Focsiv e dalla Caritas nazionale, a 40 anni dall’appello della Popolorum Progressio di Paolo VI “Quando tanti popoli hanno fame, quando tante famiglie soffrono la miseria, quando tanti uomini vivono immersi nell'ignoranza, quando restano da costruire tante scuole, tanti ospedali, tante abitazioni degne di questo nome, ogni sperpero pubblico o privato, ogni spesa fatta per ostentazione nazionale o personale, ogni estenuante corsa agli armamenti diviene uno scandalo intollerabile. Noi abbiamo il dovere di denunciarlo. Vogliano i responsabili ascoltarci prima che sia troppo tardi” (53, Populorum Progressio).
Ancora una volta avremo un documento del magistero, questa volta una enciclica, che darà senso e sapore agli incontri.
Il percorso è pensato dal Servizio diocesano per la Pastorale Giovanile in collaborazione con il Settore Giovani di Azione cattolica, con la Caritas e con il Servizio diocesano per la Pastorale Sociale e del Lavoro, la Salvaguardia del Creato, Giustizia e Pace ed è diretto a tutti i giovani e gli adulti della nostra diocesi.
Tre saranno gli incontri, di venerdì, con cadenza mensile a partire dal mese d’ottobre.
Le tematiche affrontate sono: “Questione di tutti nessuno escluso”.
Avremo una introduzione alla Populorum Progressio e agli scenari presentati nell’enciclica che sono ancora attualissimi, nonostante siano passati 40 anni.
“Tutto nasce dal basso”
Parleremo del sistema economico e della cooperazione internazionale per conoscere meglio alcuni meccanismi che guidano il mondo di oggi.
“La pienezza di una vita solidale” Quali stili di vita?
Attraverso 5 laboratori vogliamo gettare le basi per una vita veramente solidale. I laboratori sono: Uso corretto del denaro; Consumo critico; Interculturalità; Lavoro; Educazione alla non violenza.
Agli incontri interverranno ospiti a carattere nazionale e locale, legati alla cooperazione internazionale, al mondo dell’economia e al mondo ecclesiale. Al più presto avrete tra le mani il materiale informativo dove troverete tutte le date e gli ospiti che avranno confermato la loro partecipazione.
Anche per quest’anno è prevista una quota di iscrizione per i tre incontri del percorso: 5 euro con cartellina ma senza maglietta, 10 euro con cartellina e maglietta. La sede degli incontri è Palazzo De Vio a Gaeta con inizio alle ore 20.
Il 12 gennaio 2008 è previsto un incontro di riflessione e di festa con il quale vogliamo fare il punto di tutto il percorso … ma questo ve lo racconteremo la prossima volta!
Buon cammino a tutti".


Damiano Iannitti
del Servizio diocesano per la Pastorale Giovanile

venerdì 5 ottobre 2007

Nuove ordinazioni


Il prossimo 7 ottobre 2007 saranno ordinati DIACONI PERMANENTI presso il Duomo di Milano Giuseppe AMALFA di Gorgonzola, Gaetani RINDONE di Assago, Antonio PERRONE di Villasanta e Diego VESCO di Castelseprio.
E' una gran bella notizia. La "famiglia" diaconale cresce e tutti dobbiamo unirci in preghiera per questo nuovo segno d'amore del Padre.

"Lo spirito vi guiderà alla verità tutta intera" (Gv 16, 13)

domenica 30 settembre 2007

Radio Civita


Radio Civita è l'emittente comunitaria dell'Arcidiocesi di Gaeta che, da qualche settimana, ho avuto l'incarico di curare come direttore dei programmi. E' una bella responsabilità, un impegno diaconale che mi assorbe e che, per molti versi, è anche avvincente. E' una sfida che ho accolto con disponibilità così come l'Arcivescovo ha voluto che facessi. Lo ringrazio e spero di fare del mio meglio nello svolgere questo servizio. In queste prime settimane ho cercato di riorganizzare il palinsesto. Un aiuto significativo mi è stato offerto da un gruppetto di volontari della Caritas diocesana e insieme ad alcuni collaboratori e al dipendente che cura la messa in onda dei programmi, abbiamo preparato un depliand che, dalla prossima settimana, inizieremo a diffondere nel territorio diocesano. Il primo canale, naturalmente, sarà quello delle parrocchie, delle associazioni, dei movimenti e dei gruppi ecclesiali. Poi cercheremo di allargare il nostro raggio d'azione alla società civile. La radio, che è inserita nel circuito delle radio inBlu (200 radio cattoliche) ha già una sua fisionomia che però va rinnovata. Inizieremo, già dalla prossima settimana a realizzare delle dirette di eventi diocesani ma siamo aperti anche a collaborazioni con convegni e manifestazioni organizzati da altri soggetti. Sicuramente non sarà la copia di Radio Maria. Radio Maria già esiste e la nostra Radio Civita intende occupare uno spazio tutto diverso. Sarà uno spazio nel quale troveranno posto musica, cultura, informazione, catechesi e dirette delle principali celebrazioni. Tra i primi programmi avviati c'è la rassegna stampa mattutina dei principali giornali. Ricca anche l'informazione nazionale con GR ogni ora e alcuni speciali di approfindimento curati dal Circuito inBlu. Sono partite anche alcune trasmissioni nostre e altre sono già in cantiere. Spero, però, che il Signore mi aiuti in questo servizio e a voi tutti chiedo di pregare perchè la cosa possa essere ben fatta. Siete anche invitati a darmi qualche consiglio. Sono tutti graditi grazie.

giovedì 27 settembre 2007

Sono sconvolto


In questi giorni mia cognata è ricoverata in un ospedale di una cittadina vicina al mio paese. E' in attesa del parto. Una notizia bellissima, un evento importante per tutta la nostra famiglia. Ebbene, ieri, sono andato a farle visita ed è qui la cosa che mi ha sconvolto. Nel suo reparto erano ricoverate almeno sette otto donne, qualcuna molto giovane. Nessuna era in attesa del parto. Erano tutte li per abortire. Sono rimasto sconvolto e anche mia cognata è rimasta profondamente turbata. La sua gioia per questo nuovo grande dono (ha già un figlio di 15 anni) è stato segnato da quanto le stava accandendo intorno. Nel tempo che io sono stato a trovarla ho visto passare la barrella con almeno tre donne che venivano portate dal medico per sottoporsi a questa pratica. Quello, per me, non era più un ospedale (che definisco luogo di cura) ma mi è parso un lager. Scusate se sto usando parole forti, ma la cosa mi ha scosso profondamente. Vedermi sfilare a fianco queste donne mi fa ferito anche se non le conoscevo e non so nulla della loro storia. Eppure, mi dicono, che queste scene sono ordinarie un po' ovunque. L'unica cosa che ho pensato di fare è pregare con intensità il Signore...invocando la sua infinita misericordia. Il Signore ci perdona ...sempre ma, credo proprio che stiamo abusando, in maniera icredibile, della sua bontà.

sabato 22 settembre 2007

Il Messaggio di Mons. D'Onorio ai fedeli



Il messaggio rivolto ai fedeli

Il messaggio dell'arcivescovo di Gaeta al popolo di quella diocesi. «Alla Chiesa di Gaeta: Pace a voi. E' questo l'augurio grande e carico di ogni bene che Gesù, proprio nel giorno della sua Resurrezione, volle rivolgere ai discepoli, suoi amici. E questo vuol essere il mio primo saluto augurale a tutti della antica e veneranda Chiesa che è in Gaeta, irrorata dal sangue dei martiri Erasmo e Marciano. Il Papa
Benedetto XVI mi manda a voi e il Concilio Vaticano II ricorda che il Vescovo, in modo eminente e visibile, agisce nella persona dello stesso Cristo, pastore e sacerdote eterno. Con san Paolo ripeto che ho vivo desiderio di vedervi per comunicarvi qual­che dono spirituale perché ne siate fortificati, o meglio, per rinfrancarmi con voi mediante la fede in Cristo, che abbiamo in comune: infatti per voi sono vescovo, con voi sono cristiano e quinti tutti impe­gnati a rendere sempre più splendente e credibile la nostra Chiesa diocesana. Verrà allora a voi come Cristo buon Pastore per rinvigorire la vostra seco­lare fede cristiana per sollecitarvi ad essere assidui nell'ascoltare la Parola del Signore, il Vangelo, e nell'unione fraterna, nella frazione del pane eucari­stico e nelle preghiere. E tutto ciò che interessa l'uomo nel sociale interessa anche la Chiesa e sollecita la premura e t'attenzione del Vescovo. Accoglietemi come padre, come fratello, come ami­co. Insieme vogliamo annunziare, celebrare e testi­moniare Gesù, Salvatore di tutti gli uomini: questa grazia ce la ottengano Maria Santissima della Civi­ta, i santi Patroni Erasmo, Marciano e Benedetto, patrono d'Europa».
Accogliamo con grande gioia l'elezione di Mons. Fabio Bernardo D'Onorio ad Arcivescovo di Gaeta e innalziamo un grande grazie al Signore che ancora una volta ci colma della sua attenzione e del suo amore.
Al nostro amato Mons. Pier Luigi Mazzoni, Arcivescovo emerito di Gaeta giunga, invece, il nostro ringraziamento per quanto ha fatto per tutta la Comunità Diocesana.

giovedì 20 settembre 2007


L'ABATE DI MONTECASSINO NUOVO ARCIVESCOVO DI GAETAE' mons. D'Onorio, sostituisce mons. MazzoniCittà del Vaticano, 20 set. (Apcom) - Il Papa ha nominato questa mattina il nuovo vescovo dell'arcidiocesi di Gaeta. Si tratta di monsignor Fabio Bernardo D'Onorio, finora vescovo titolare di Minturno e abate ordinario di Montecassino. Monsignor D'Onorio è nato a Veroli, provincia di Frosinone, nel 1940. A 13 anni è entrato nell'Abbazia di Montecassino come alunno monastico. Nominato vescovo di Minturno il 25 aprile 2004, ha ricevuto la consacrazione episcopale il 16 maggio dello stesso anno. Attualmente è consultore della Congregazione per il Culto divino e la disciplina dei Sacramenti e membro della Commissione episcopale per la Liturgia della Cei.



Carissimi presbiteri, diaconi, religiose e religiosi,
seminaristi e fedeli tutti della Chiesa di Dio che è in Gaeta,
grazia e pace a voi dal Signore nostro Gesù Cristo.

Ho il gradito incarico dalla Santa Sede di annunciare la nomina del mio successore ad Arcivescovo di Gaeta nella persona di

S.E. Mons. Fabio Bernardo D’Onorio,

attuale Vescovo titolare di Minturno e Abate di Montecassino.
Mons. D’Onorio viene a Gaeta portando le sue apprezzate doti umane e sacerdotali, congiunte ad una ricca esperienza pastorale, che saranno di arricchimento per la nostra Chiesa diocesana.
Un grazie elevo, quindi, al Signore per il dono del nuovo Arcivescovo, che segna la continuità della successione apostolica, di cui Cristo Signore è l’apice quale Pastore dei Pastori, il Pastore grande delle nostre anime.
Un grazie al Santo Padre Benedetto XVI per averlo nominato e all’Abate-Vescovo D’Onorio per aver accettato.
Un grazie personale devo alla Sede Apostolica per aver accolto la mia istanza a procedere con sollecitudine alla successione, dopo il compimento del mio 75mo anno di età, non perché vi sia motivo di un minor apprezzamento nei confronti di tutta la Comunità diocesana né per scrollarmi dalle spalle la fatica dell’azione pastorale, ma unicamente nel vivo desiderio – che è amore vero e sincero verso tutta la diocesi – di nulla farvi mancare o togliervi, causa gli attuali miei limiti di salute.
Sappia fin d’ora S.E. Mons. D’Onorio che la Comunità gaetana, ricca di un profondo sentire religioso e di tanto bene, l’attende con devozione filiale e si unisce a lui nella preghiera per invocare dal Signore un sereno e fruttuoso servizio episcopale in mezzo a noi, pronti ad accoglierlo e a seguirlo cor unum et anima una.

Viviamo con fede e gaudio spirituale l’attesa del nuovo Arcivescovo, che viene a noi nel nome del Signore, mentre vi benedico con quel grande affetto che mi spinge a rimanere con voi come Arcivescovo emerito, assicurandovi che, per il carisma episcopale che ci è stato donato, sarò a voi sempre vicino nella preghiera e nell’invocare dal Signore l’abbondanza delle sue grazie.


+ Pier Luigi Mazzoni
Arcivescovo

domenica 16 settembre 2007

Unità Pastorali


Dal 1997, vivo in una Unità Pastorale. Si tratta di un nuovo modello di organizzazione della Chiesa che vede la presenza di più sacerdoti e diaconi che collaborano per la pastorale.
E' un'esperienza di Chiesa senz'altro impegnativa nella quale uno dei parroci, il moderatore, è chiamato a coordinare i vari ministri, gruppi e associazioni che vivono nell'Unità Pastorale secondo un progetto la cui redazione dovrebbe aver coinvolto tutta la Comunità (o le Comunità che compongono l'Unità Pastorale). Nella mia realtà l'Unità Pastorale è composta di cinque parrocchie alcune piccolissime altre più grandi affidate a tre sacerdoti e a sette diaconi. A distanza di 10 anni dalla sua nascita e costituzione questa esperienza di chiesa sta proseguendo il suo cammino e si attende una verifica complessiva della sua vita. Nonostante il lavoro fatto continuano a manifestarsi segnali di persone che vivono con difficoltà la mancanza di un presbitero fisso nella propria parrocchia. Di qui nascono vari tipi di problematiche che il parroco moderatore cerca di affrontare mettendo in campo un grande lavoro di mediazione costante. Mi piacerebbe sapere se siete a conoscenza di altre esperienze e la loro storia. Sarebbe anche interessante conoscere la vostra opinione su questo nuovo modello di organizzazione. Da parte mia sono a disposizione per aggiungere particolari sulla nostra esperienza, sulle difficoltà e sulle gioie che abbiamo vissuto e che viviamo.

mercoledì 12 settembre 2007

Meno di 48 ore al ritorno della Messa in latino


Venerdì, 14 settembre entra in vigore il Motu proprio con il quale il Santo Padre ha voluto reintrodurre la messa in latino tra le possibilità di celebrazione. Il rito di fatto non era stato mai abolito e il Motu proprio di Benedetto XVI lo chiarisce. Ma cosa cambia? Secondo Mons. Rino Fisichella che ha rilasciato una intervista a Giuseppe De Carli sul qutidiano "Il Tempo" di oggi 12 settembre, "rispetto alla prassi precedente ci sono alcune novità. Prima era il vescovo che dava ai sacerdoti la possibilità, in alcune chiese particolari, di celebrare secondo il rito di San Pio V, che non è mai stato abrogato. Ora un gruppo di fedeli che avesse il desiderio di pregare con quel rito lo può chiedere direttamente al parroco che deve accogliere volentieri tale richiesta". Nella stessa intervista Mons. Fsichella chiarisce anche che "Non c'è alcun passo indietro rispetto al Concilio; anzi può essere considerato un ulteriore passo in avanti....". Tre i motivi, sempre secondo Mons. Fisichella che hanno indotto il Papa ad emanare il Motu proprio: " La grande passione per la liturgia e per il suo senso più profondo, un segnale particolare di attenzione a quanti nei decenni scorsi volevano pregare col rito tridentino; una mano tesa verso le comunità che si richiamano a monsignor Lefevre.

venerdì 7 settembre 2007

Ad Agrigento 10 nuovi diaconi permanenti



Il prossimo 27 settembre, S.E. Mons. Carmelo Ferraro, Arcivescovo di Agrigento ordinerà 10 diaconi permanenti. Per me, che sono un diacono ordinano poco più di quattro mesi fa, è una bella notizia che mi da gioia e che rafforza il desiderio e l'impegno di lavorare per far crescere la fraternità diaconale in tutte le sue dimensioni. Il Signore, ancora una volta, ci fa dono della sua grazia e ci esorta ad impegnarci perchè il nostro ministero possa sempre più conformarsi alla sua vita: "Vi ho dato l'esempio, perchè come ho fatto io, facciate anche voi" (Gv 13,15). Preghiamo, perciò, per tutte le vocazione e, in questo momento, per i nuovi 10 fratelli dell'Arcidiocesi di Agrigento che dicendo "SI" alla chiamata del Signore entreranno nella Comunità diaconale.

giovedì 6 settembre 2007

Embrioni animali e dna umano



La notizia è sconvolgente. Il solo pensare che una mente umana possa aver pensato di dar vita ad "mostro" mi fa specie. La scienza li chiama "chimere". Ma cosa sono? Ci sono almeno cinque diverse definizioni. 1. Embrioni chimera animali: embrioni animali cui si aggiungono cellule umane nei primi stadi di sviluppo. 2. Embrioni chimera umani: embrioni umani cui si aggiungono cellule animali nei primi stadi di sviluppo. 3. Embrioni umani transgenici: embrioni umani nei quali si inseriscono geni animali nei primi stadi di sviluppo. 4. Embrioni ibridi citoplasmatici: embrioni creati mediante trasferimento del nucleo di una cellula umana in un ovocita animale enucleato (per questo tipo di chimere sono state chieste le due licenze all'Hfea, la commissione inglese che ha dato il via libera alla creazione di ovuli "misti" per la ricerca). 5. Embrioni ibridi: embrioni creati mischiando gameti umani e animali. Ma a parte le definizioni sulle quali il dibattito si sta infittento sono rimasto sconcertato dalla facilità con la quale si mette mano a cose così delicate senza uno studio di livello internazionale. La scienza non ha più limiti ed è rimesse nelle mani di persone che dando lucido sfogo alla loro "fantasia" stanno colpendo la dignità umana. Da oggi, un nuovo incubo, si aggira in questo mondo.

martedì 4 settembre 2007

Cambiare il mondo si può.


Il Papa ha invitato i giovani a diventare il motore del cambiamento: "Tocca a voi cambiare il mondo" e poi, "Non abbiate paura di sognare. Uniti a Cristo potete compiere grandi cose". Benedetto XVI da anche una "dritta": "Andate controcorrente. Siate vigilanti! Siate critici! Non andate dietro alle onde!". Suggerisco di leggere l'omelia del Santo Padre, (naturalmente a chi non lo ha fatto ancora) e si potrà scoprire un programma per la vita. Ma essendo questa una "piccola agorà", soprattutto, di adulti sarebbe anche interessante scoprire, nelle parole del Santo Padre, le responsabilità di noi adulti e provare anche noi a cambiare cercando di andare "controcorrente". Mi riferisco, evidentemente, in particolare ai diaconi e a quanti altri sono impegnati a livello educativo (in generale) con i giovani ma non solo. Possiamo provarci.

sabato 1 settembre 2007

I giovani ad una svolta.


Il teologo Enzo Bianchi ha detto: «Oggi i giovani sono alla ricerca di cose più essenziali e più congrue a una tradizione liturgica che ha una sua specificità. Non si può usare la musica del mondo, anche in senso positivo, per qualcosa che invece deve narrare l’Altro. Se Dio è l’Altro, altra è la musica, altri sono i segni, altre le parole, altra la maniera di trovarci». Passi per il concerto, «queste cose i giovani le trovano ovunque, si vede che hanno voluto offrire uno spettacolo... L’importante, però, è che durante la veglia si preservi la sacralità della musica».
Le sue parole sono state pronunciate con riferimento all'Agorà dei Giovani che si sta svolgendo a Loreto.
E sempre a proposito dei giovani mons. Bruno Forte ha detto: «Penso alle migliaia di ragazzi che ho incontrato, soprattutto nelle scuole, lì dove tu vedi anche i tanti che non vanno parrocchia: è stata una esperienza bellissima perché ha rivelato, attraverso le loro domande sempre vere, che c'è nel profondo di questi ragazzi una nostalgia di senso, di verità, di bellezza, di amore, enormemente più grande di quella che dall'esterno può apparire ........Credo che i ragazzi abbiano bisogno di essere ascoltati e di uno che non li giudichi, ma che ascoltandoli li accolga, li ami, e dica mettendo in gioco se stesso la verità della sua vita, non una verità astratta....».
Sembra perciò di scoprire un'altro mondo giovanile. Uno che non trova posto nelle cronache giornalistiche tutte uniformate su un certo tipo modello. Insomma siamo, finalmente, ad una svolta?

venerdì 31 agosto 2007

Liturgia: per non dimenticare l'impronta di Dio


Siamo quasi al termine della 58° settimana liturgica nazionale che ha per tema: "Celebrare nella città dell'uomo: Comportatevi da cittadini degni del Vangelo". Dalle poche cronache che ho avuto modi di leggere credo che al convegno di Spoleto sia emersa la grande voglia di proporre attraverso la liturgia (soprattutto domenicale) uno spazio di scoperta del nostro essere più profondo e di aiutare l'uomo a non dimenticare l'impronta di Dio, che è presente in ognuno di noi.
La liturgia, quindi, può essere l'occasione importante nel quale fare esperienza di una comunione più forte fondata sull'amore di Dio.
La settimana liturgica nazoonale si concluderà domani con la recita delle lodi presieduta dal vescovo eletto di Città di Castello, Domenico Cancian; la lectio divina di Monsignor Nazareno Marconi e la relazione finale di Enzo Bianchi, priore della Comunità di Bose sul tema: "Celebrare fra il già e il non ancora, I cristiani testimoni dell'eterno nella città degli uomini". Riscoprire la dimensione liturgica come luogo e tempo dello spirito che contempla l'Eterno è una delle priorità di questo tempo. Possiamo e dobbiamo farlo con umiltà, semplicità e profondità.
Uno sguardo al sito

martedì 28 agosto 2007


La preghiera dell'Agora dei Giovani è tutta dedicata a Maria in dialogo con Gesù. Riporto qui di seguito solo una sua parte:
"Maria, poni il tuo sguardo sull’Agorà dei giovani,perché sia il terreno fecondo della Chiesa italiana.Prega perchè Gesù, morto e risorto, rinasca in noi e ci trasformi in una notte piena di luce, piena di Lui".
Siamo ormai tutti in attesa di questo evento tutto dedicato ai giovani nel corso al quale sarà presente anche il Santo Padre Benedetto XVI. La "speranza" cristiana si muove anche attraverso i giovani la cui presenza è annunciata come numerosa ed entusiasta. Volevo andare anchio. Mi ero iscritto come giornalista ma alcuni impegni (legati anche alla crescita della Comunità dei Diaconi) mi impediscono di essere presente. Sabato sera incontrerò una persona che da anni ha un ruolo rilevante tra i diaconi italiani. Seguirò, però, tutto l'evento dei giovani italiani, grazie ad Avvenire, Sat 2000 e al circuito delle Radio In Blu. Per quanto vi è possibile fatelo anche voi e, soprattutto, preghiamo perchè questo incontro sia per tutti un momento di crescita nella pace e nella gioia del Risorto. E voi come ne pensate?

lunedì 27 agosto 2007

Si riparte con il lavoro.


Da questa mattina sono tornato al mio posto di lavoro. Tutto era in ordine. Posso ben dire di non aver trovato quella montagna di arretrato di cui spesso i dipendenti pubblici parlano. Fortunato?
Intanto ho ritrovato i miei amici di lavoro. Qualcuno è ancora in ferie. Con gli altri abbiamo conversato amabilmente ed è un vero piacere reincontrarsi e riscoprire che in fondo qualcosa ci è mancato.
Certo, tra questa e la prossima settimana, l'Italia ripartirà a pieno ritmo e ci sarà molto fare per affrontare i problemi del quotidiano. Abbiamo sicuramente bisogno dell'aiuto del Signore e dobbiamo chiederlo con forza.

sabato 25 agosto 2007

Esercizi spirituali: un momento esaltante


Sono appena rientrato dagli esercizi spirituali. Quest'anno siamo stati a Lariano (vicino Roma), presso la casa "Villa Mater Dei" gestita dall'Ordine dei Chierici Regolari della Madre di Dio. A predicarli è stato il nostro Vicario diocesano per il Clero don Stefano Castaldi e hanno avuto come testo di riferimento la "Lettera ai Filippesi".
Come sempre il tempo degli esercizi è stato "speciale" e importante. Sicuramente è cresciuta la fraternità diaconale. Per la conclusione degli esercizi abbiamo realizzato un piccolo pellegrinaggio alla Cattedrale di Velletri dove abbiamo pregato nella Cappella della Madonna delle Grazie. Bello e significativo l'incontro con il Vescovo Mons. Vincenzo Apicella che si è intrattenuto con noi trasmettendo sorrisi e simpatia. Interessante anche la visita guidata alla Cattedrale e al Museo diocesano. In conclusione, gli esercizi 2007, sono stati un momento di grande spiritualità arricchente e necessario per ricominciare a "servire" la comunità nella quale siamo inviati dal nostro Arcivescovo. Mi piace anche ricordare che proprio il nostro Arcivescovo Mons. Pier Luigi Mazzoni (Arcidiocesi di Gaeta) ha voluto donarci un bel libro con dedica e saluto "benedicente". Grazie Signore per i tanti doni che ci hai elargito. (Volete condividere anche voi le vostre esperienze. Se vi va inserite il vostro commento. Grazie).

giovedì 23 agosto 2007

Identità e stile del diacono

Tra gli argomenti dei quali si è parlato al recente Convegno Nazionale dei Diaconi italiani (Assisi- luglio 2007) è emerso quello relativo alla "identità" e allo "stile" che il diacono deve incarnare.
Il dibattito e il confronto è stato abbastanza ampio e ha offerto una ricca gamma di spunti che meritano di essere ulteriormente esaminati. Qual'è il compito del diacono? Al riguardo il dibattito teologico ha bisogno di essere rilanciato e non c'è dubbio che occorre "riascoltare" le Scritture, "rivisitare" la Tradizione e "rileggere" i documenti del Concilio. Si tratta di fare un grande sforzo al quale, credo, sono chiamati a partecipare teologi e Pastori. I diaconi da parte loro sono invece chiamati a lavorare sui sentieri della "fraternità" per essere testimoni credibili della speranza cristiana. E in questo vivere il quotidiano debbono cercare di essere mediatori tra la Chiesa e il Mondo.

mercoledì 22 agosto 2007

dal blog Papa Ratzinger di Raffaella


Sul blog dedicato al Papa (http://paparatzinger-blograffaella.blogspot.com/) curato, con grande attenzione da Raffaella, ho letto un'intervista al Cardinale Bertone realizzata da Luca Collodi di cui riporto la risposta ad una domanda:
D. – In questo periodo storico si può dire che l’attacco del Maligno sia più forte?
R. – Certamente ci sono segni molto visibili, diffusi di questo attacco. Pensiamo alla violenza che è così diffusa e che scoppia quasi improvvisamente e scoppia magari in quelli che dovrebbero essere i santuari dell’amore: dentro la famiglia stessa, dentro i forum della condivisione, della riconciliazione, dell’amicizia; la violenza che esplode da parte delle religioni. Le religioni sono costitutivamente create per la pace, perché guardano verso il medesimo Dio di tutti. Questi sono segni di attacchi furiosi del Maligno in questo nostro tempo, cui dobbiamo contrapporre una fede forte, la fede di colui che segue Cristo, autore e perfezionatore della fede, come ci ha detto la Lettera agli Ebrei nella XX domenica dell’anno".
Certo il demonio è sempre all'opera e la sua prima opera è quella di trovare occasioni per rompere la "comunione" nelle Comunità (famiglia, amici, parrocchia, gruppi, ecc.). Sono convinto che per evitare di cadere in tentazione possiamo e dobbiamo fare tre cose:
a) pregare per la conversione dei nostri "nemici";
b) pregare per i nostri "amici"
c) pregare per la nostra conversione.

venerdì 17 agosto 2007

Esperienze di servizio



Il Servizio è lo specifico del Diacono. "Vi ho dato l'esempio, perchè come ho fatto io, facciate anche voi" (Gv 13,15). I diaconi, infatti, sono ordinati per il servizio che si esprime nella liturgia, nella parola e nella carità. Il diacono partecipa così dell'unico munus di Cristo è maestro, in quanto proclama e illustra la parola di Dio, è santificatore in quanto amministra il sacramento del battesimo, dell'Eucarestia e i sacramentali, partecipa alla celebrazione della santa Messa, in veste di ministro del Sangue, conserva e distribuisce l'Eucarestia, è guida in quanto è animatore di comunità o settori della vita ecclesiale.

Sarebbe bello raccontarci le nostre esperienze di servizio. Ciò ci aiuta a condividere le riflessioni sul senso e sul ruolo dei diaconi permamenti nella nostra realtà. Sarà un'utile riflessione comune. Da parte mia proprio in questi giorni (settimane) sono in attesa di ricevere dal Vescovo, insieme ai fratelli ordinati lo scorso 28 aprile, la comunicazione del servizio al quale sarò destinato.

giovedì 16 agosto 2007

Accattoli annuncia enciclica sociale



Luigi Accattoli, sul Corriere della Sera ha annunciato che Benedetto XVI sta lavorando alla sua seconda enciclica. Questa volta il Papa metterà a fuoco i temi sociali. Ecco comunque l'articolo di Luigi Accattoli.

CITTÀ DEL VATICANO — La condanna morale della «frode fiscale» e dei «paradisi fiscali» dovrebbe essere tra i temi della prossima enciclica del Papa, che sarà di «dottrina sociale» e che potrebbe essere pubblicata all'inizio del prossimo anno. Le indiscrezioni riguardano i «materiali preparatori» messi insieme dagli uffici, ma non si dispone di nessuna indicazione sulle intenzioni di Benedetto XVI.Che il Papa stia lavorando a un'«enciclica a sfondo sociale» l'ha detto ai giornalisti il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone durante la vacanza di Benedetto XVI nel Cadore, in luglio.Disse che il Papa stava lavorando — in quei giorni — «anche» a quel progetto, ma aggiunse: «Non so quando l'enciclica verrà emanata».Chi sostiene che dovrebbe arrivare all'inizio del prossimo anno si basa sul fatto che l'idea originaria — messa in cantiere all'indomani dell'elezione al Pontificato: la prima indiscrezione risale al maggio del 2005 e venne dal cardinale tedesco Karl Lehmann — mirava al 40º anniversario della «Populorum progressio», l'enciclica di Paolo VI sullo «sviluppo dei popoli» che risale al marzo del 1967: essendo quella ricorrenza già superata, i tempi non dovrebbero essere lunghissimi.Quanto ai contenuti, le indiscrezioni sulla materia fiscale vengono dal settimanale Panorama e dal quotidiano inglese Times. Vi sarebbe — tra i materiali preparatori dell'enciclica — un capitolo intitolato «Finanza e fisco» che estende ai «paradisi fiscali» la condanna della «frode fiscale» già presente nel Catechismo della Chiesa cattolica, al paragrafo 2409.Le indiscrezioni ci risultano confermate e dunque è verosimile che la seconda enciclica di Papa Benedetto (la prima arrivò nel gennaio dell'anno scorso ed era intitolata «Deus caritas est») definisca «moralmente inaccettabile» che cittadini provvisti di grandi ricchezze ne trasferiscano una parte considerevole all'estero eludendo le imposte. Il documento potrebbe anche trattare del tema attualissimo della «armonizzazione delle politiche fiscali»: cioè dell'opportunità di porre mano a una regolamentazione concorde della materia fiscale per evitare che la tradizionale «concorrenza» tra gli stati provochi — nell'era della globalizzazione — nuove ingiustizie e discriminazioni.© Copyright Il Corriere della sera, 12 agosto 2007.
Il Santo Padre parlerebbe ora anche di fisco e di finanze. Sono temi attualissimi e sui quali il dibattito politico si arrovella anche in questa estate. Pagare le tasse è quindi un dovere senza se e senza ma.

Abbiamo bisogno di Maria


All'Angelus Domini di ieri 15 agosto il Santo Padre ha detto: "Abbiamo tutti bisogno del suo aiuto e del suo conforto per affrontare le prove e le sfide di ogni giorno; abbiamo bisogno di sentirla madre e sorella nelle concrete situazioni della nostra esistenza. E per poter condividere un giorno anche noi per sempre il suo medesimo destino, imitiamola ora nella docile sequela di Cristo e nel generoso servizio dei fratelli. È questo l’unico modo per pregustare, già nel nostro pellegrinaggio terreno, la gioia e la pace che vive in pienezza chi giunge alla meta immortale del Paradiso".
Ancora una volta il Santo Papa ci ha donato parole capaci di sostenere i nostri passi nel quotidiano di questo tempo così difficile e complesso. Maria la grande consolatrice ci viene accanto e come sempre intercede per noi presso il Padre e il Figlio. Credo che siano ancora tanti i cristiani che si affidano a Maria con fiducia.

mercoledì 15 agosto 2007

Festa dell'Assunta


Dalle mie parti, Arcidiocesi di Gaeta, c'è un bellissimo santuario dedicato alla Vergine che qui viene venerata con il titolo di Madonna del Piano (siamo nel Comune di Ausonia). La storia è presto detta: "Il santuario della Madonna del Piano (o delle Fratte) è stato eretto nel sec. XV su una struttura del XII. Nel 1954 sono stati effettuati i restauri per rimediare ai danni della Seconda guerra mondiale La sua fondazione si ricollega all'apparizione, il 23 aprile 1100, della Madonna alla pastorella Remigarda. Alla ragazza la Madonna indicò di voler essere venerata in quel luogo dove allora sorgeva un tempio pagano, forse della dea Concordia. Secondo la tradizione, da Castro dei Volsci giunse miracolosamente in località S.Antonio di Castelnuovo Parano il gruppo ligneo della Madonna col Bambino, che viene ora venerato nel santuario, vincendo per tre volte l'opposizione dei Castresi; ogni tre anni a S.Antonio, presso una capella sorta dove sostò l'ultima volta la Madonna, si incontrano per ricordare l'evento le popolazione di questi comuni. Accanto al santuario sorgono le rovine dell'antico battistero ditrutto dall'ultima guerra e probabili resti dell'antica Ausona. Il santuario conserva la tomba del poeta umanista Elisio Calenzio".
Proprio in questi giorni si tiene la festa il cui programma si snoda fino a martedì 21 agosto giornata nella quale si tiene un incontro con la Comunità "gemellata" di Castro dei Volsci con la quale si condivide il culto della sacra effige della Madonna del Piano. E' una bella tradizione che coinvolge tutta l'arcidiocesi ed in particolare la forania di Minturno. Quest'anno oltre ai parroci della forania, per la prima volta, sono stati coinvolti anche i nuovi diaconi ordinati lo scorso 28 aprile per le mani dell'Arcivescovo Mons. Pier Luigi Mazzoni.

Pellegrinaggio a santiago de compostela


Dal 4 al 16 luglio scorso, io e Franca (mia moglie) abbiamo realizzato il nostro cammino a santiago alla tomba dell'apostolo Giacomo. Questo pellegrinaggio vissuto con intensità e fede ci ha impegnato a camminare per circa 200 chilometri su strade e sentieri belli e suggestivi. La storia del cammino di santiago che in tanto conoscono, naturalmente, è quella vissuta con coraggio ed intensità da milioni di pellegrini che fin dal medioevo hanno spinto i loro passi lungo questi tracciati.

Per noi due è stato un cammino molto coinvolgente...una metafora della vita. Il sito http://www.korazym.org/ ci ha chiesto di pubblicare il nostro diario. Abbiamo accettato la sfida e da qualche giorno sono on line i primi tre giorni della nostra avventura in terra di Spagna. In tutto sono 12 puntate che verranno pubblicate con gradualità alla voce Sentinelle link Fatti personalmente. Naturalmente le nuove puntate saranno sempre on line sulla home page nel giorno di pubblicazione.

Vi invito a darci una sbirciata.

vincenzo

martedì 14 agosto 2007

Un rapporto da ...

Quello tra sacerdoti e diaconi è spesso un dialogo difficile. Ho sentito spesso lamentele di vario genere a questo proposito. Per andare sul pratico credo che sarebbe necessario da un lato far crescere la comunione come dimensione essenziale attorno alla quale costruire rapporti solidi e dall'altra cercare di far crescere il livello della formazione dei diaconi.