giovedì 31 dicembre 2009

Ringraziamo il Signore con il canto del Te Deum



Siamo giunti all'ultimo giorno dell'anno 2009. E' tempo di bilanci. Ognuno getta lo sguardo indietro, rilegge fatti e avvenimenti, rivede volti ed esamina situazioni.

Anche la Chiesa celebra e ringrazia cantando il Te Deum. Autore di questo canto per antica tradizione è ritenuto essere San Cipriano di Cartagine anche se, una leggenda dell'VIII secolo accredita l'ipotesi che sia stato composto da Sant'Ambrogio e Sant'Agostino il giorno di battesimo di quest'ultimo nel 386 a Milano. Oggi gli specialisti attribuiscono la redazione finale a Niceta, vescovo di Remesiana (oggi Bela Palanka alla fine del IV secolo). Ma questa sera questo antico canto di ringraziamento risuonerà in tutte le Chiese del mondo.

Volendo condividerlo con voi tutti vi propongo di ascoltarlo in questo suggestivo video http://www.youtube.com/watch?v=hbFZrLw0DJo&feature=related

Ecco il testo in italiano

Noi ti lodiamo, Dio,
ti proclamiamo Signore.
O eterno Padre,
tutta la terra ti adora.
A te cantano gli angeli
e tutte le potenze dei cieli:
Santo, Santo, Santo
il Signore Dio dell'universo.
I cieli e la terra
sono pieni della tua gloria.
Ti acclama il coro degli apostoli
e la candida schiera dei martiri;
le voci dei profeti si uniscono nella lode;
la santa Chiesa proclama la tua gloria,
adora il tuo unico Figlio
e lo Spirito Santo Paraclito.
O Cristo, re della gloria,
eterno Figlio del Padre,
tu nascesti dalla Vergine Madre
per la salvezza dell'uomo.
Vincitore della morte,
hai aperto ai credenti il regno dei cieli.
Tu siedi alla destra di Dio, nella gloria del Padre.
Verrai a giudicare il mondo alla fine dei tempi.
Soccorri i tuoi figli, Signore,
che hai redento col tuo Sangue prezioso.
Accoglici nella tua gloria
nell'assemblea dei santi.
Salva il tuo popolo, Signore,
guida e proteggi i tuoi figli.
Ogni giorno ti benediciamo,
lodiamo il tuo nome per sempre.
Degnati oggi, Signore,
di custodirci senza peccato.
Sia sempre con noi la tua misericordia:
in te abbiamo sperato.
Pietà di noi, Signore,
pietà di noi.
Tu sei la nostra speranza,
non saremo confusi in eterno.

martedì 22 dicembre 2009

25 dicembre - Santo Natale del Signore



Per un Natale più vero

Potrebbe sembrare strano che a Natale, giorno nel quale la cristianità celebra la venuta sulla terra del Figlio di Dio ci sia qualcuno che, per ricordare questo giorno, propone la parabola del “buon Samaritano”.
A pensarci bene, però, la cosa non è poi tanto strana. Infatti, la venuta del Figlio di Dio a me, fa venire in mente la ragione di questa venuta che è la salvezza dell'uomo.
Una salvezza che riguarda tutto l'uomo “spirito e corpo”. Non riuscirei a comprendere una salvezza solo dell'anima senza una purificazione e una salvezza anche del corpo. Ecco allora che la parabola del “buon Samaritano” mi rende chiaro anche il ruolo dell'Uomo vero di ogni tempo che si fa prossimo di tutti non solo e non tanto con le parole ma anche con le opere.
I miei auguri giungano anche a Te accompagnati da questa parabola che ci richiama tutti al senso vero della venuta di Gesù.

Luca 10, 31,37
«Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti che lo spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando lo vide passò oltre dall'altra parte. Anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n'ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui. Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all'albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno. Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei briganti?». Quegli rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Và e anche tu fà lo stesso».

venerdì 18 dicembre 2009

4° Domenica di Avvento - Anno C



"Santificati per mezzo dell'offerta del corpo di Gesù Cristo".

Solo lo Spirito Santo può farci percepire pienamente questa realtà. Il Vangelo di questa domenica che ci descrive la visita di Maria alla cugina Elisabetta ci permettere di cogliere come lo Spirito Santo abbia consentito alla stessa Elisabetta di esclamare a gran voce:

" Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».

E anche noi in questa domenica vogliamo, dobbiamo e possiamo dirlo con forza. Questa verità ci riempie il cuore e ci aiuta camminare lungo le strade storte di questo mondo cercando di guardare in avanti per chiedere di gioie ed esultare per il Dio che viene.

domenica 13 dicembre 2009

3° Domenica di Avvento - Anno C

"Che cosa dobbiamo fare?"

E' una bella domanda che chissà quante volte abbiamo rivolto al Signore.

Abbiamo anche atteso una risposta e, spesso, un po' per distrazione un po' per sfiducia non siamo riusciti a sentire la voce di Dio.

L'evangelista Luca ci invita all'onestà e a non abusare della nostra posizione. Tutto però, in questa domenica, si inquadra all'interno del tema della gioia. Una gioia che non è star bene, non è avere tutto ciò che desideriamo ma è, appunto, il percepire la presenza di Dio attorno a noi e in noi.

Si tratta di una presenza di cui abbiamo fame e che desideriamo più di ogni altra cosa. Se è così chiediamo al Signore di poter ascoltare la sua presenza e la sua voce. Rivolgiamo al Signore questa supplica con la speranza forte che Lui, Padre buono e misericordioso, esaudirà la nostra richiesta e si farà percepire e ascoltare nel profondo del nostro cuore.

Chiediamo, quindi, al Signore il "dono della gioia"; chiediamo al Signore "cosa dobbiamo fare"; chiediamolo soprattutto quando i problemi di questa vita ci stringono alla gola e il respiro si fa affannoso.

A forza di chiedere avremo una risposta da Lui più che da quanti ci vivono accanto e che consideriamo o abbiamo considerato più di quello che in realtà sono.

Solo il Signore, infatti, può sfamare la nostra sete di Lui!!!


P.S. In questo giorno ricordo anche la Santa Lucia e la sua fulgida testimonianza di fede. Il nome di Lucia, infatti, è portato dalla mia mamma e da mia figlia e, quindi, c'è un particolare legame che mi unisce a questa martire cristiana.

giovedì 3 dicembre 2009

2° Domenica di Avvento - Anno C


"...Preparate la via del Signore..."
Oggi vorrei soffermarvi solo su questa indicazione suggerita dal Vangelo di Luca che ci accompagna anche in questa seconda domenica di Avvento.
Cosa significa per me preparare la via del Signore? Cosa posso fare concretamente?
Direi che in ogni attività concreta nella quale noi prepariamo qualcosa in occasione di una festa (si di un festa perchè ciò che aspettiamo è la festa nella quale accogliamo il Nostro Signore Gesù) pensiamo a chi verrà, a cosa più gli piace, a cosa più desidera da noi.
Credo che sia questo il sistema migliore per prepararci all'incontro con il Signore che viene e la cui venuta è un motivo di grande consolazione. I cristiani...noi cristiani sappiamo bene che la venuta del Signore è un grande momento di festa e per questa occasione siamo chiamati a preparare la nostra casa nella maniera migliore per accoglierlo.
Questo tempo, quindi, è un tempo di attesa del Dio che viene, del Signore Padre di ogni Grazia e di ogni Misericordia, di ogni nostra vera gioia.
Questo tempo di attesa, perciò nonostante le sofferenze del momento presente che ci turbano e ci gettano nell'angoscia è anche un tempo nel quale possiamo intravedere una nuova luce nell'orizzonte. Possiamo sperare che quella stessa luce illumini il cuore e la mente di ogni uomo e di ogni donna e che soprattutto ci siano uomini e donne che sappiamo "veramente" condividere i dolori e le sofferenze degli amici e dei fratelli.
Preparare la via del Signore, quindi, è vivere nel quotidiano facendosi prossimo di chi sappiamo nel bisogno facendo sentire la nostra presenza prima di tutto con la preghiera ma anche con la presenza di una mano che sa accarezzare le ferite. Se non sapremo fare questo gesto concreto (magari diciamo di non abbiamo tempo), credo proprio che vana è la nostra fede. Le opere, infatti, sono la misura concreta della nostra fede. Spero e prego che il Signore sappia donare a ciascuno di noi quella luce che illumini il nostro quotidiano aprendo i nostri occhi sulle sofferenze e sul dolore dell'uomo che ci vive accanto, dell'uomo concreto. Le prediche lasciamole stare, le belle parole fatte di intenzioni (per gli altri) non dimostrano la nostra fede. La nostra fede ha bisogno di opere concrete di fatti, insomma.
Buon cammino di Avvento a tutti.

giovedì 26 novembre 2009

1° Domenica di Avvento - Anno C


"Vegliate e pregate"


Ricomincia l'anno liturgico. Quest'anno nel nostro viaggio nella Parola ci accompagna l'evangelista Luca e il brano di questa prima domenica d'Avvento ci propone, tra l'altro, il grande tema della "preghiera".

Si tratta di un tema che mi è molto caro e che, confesso, attraversa il mio quotidiano con un ritmo che si accompagna alla mia giornata fatta di giorno e di notte.

Da qualche anno, infatti, ho assunto come mio stile personale la preghiera del pellegrino russo che nel suo "viaggio" terreno si è fatto accompagnare tra un respiro e l'altro da quel "Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, abbi pietà di me, peccatore".

Ho sperimentato e ogni giorno il Signore me ne da conferma che questo modo di vivere la preghiera è un grande sostegno. Un sostegno forte soprattutto nei momenti nei quali lo sconforto sembra impadronirsi della nostra persona, quando le esperienze concrete della vita ti fanno assaporare cose amare. Tra queste, quella che più di tutti mi sta toccando in questo periodo e l'assenza "fisica" di alcuni "amici" (uso le virgolette per sottolineare l'amarezza per la loro non presenza e per la loro lontananza).

Unico vero conforto e unico sostegno è il Signore che, come sottolinea Luca nel versetto 36 di questa prima domenica di avvento, attraverso la preghiera ci da la forza di sfuggire a tutto ciò che deve accadere, per farci comparire davanti al Figlio dell'uomo nella migliore condizione possibile.

Ecco, quindi, la grande necessità di pregare e di restare vigili nell'attesa del compimento della grande promessa che il Cristo ha fatto all'umanità sulla vita eterna.

giovedì 19 novembre 2009


XXXIV Domenica del Tempo Ordinario
Gv "Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce".
Con questa domenica si conclude l'anno liturgico. E' la domenica nel quale siamo chiamati a dare Gloria al Cristo Re dell'Universo. Immagine di grande suggestione e capace di animare una profonda commozione. Così si diceva una volta. Ma oggi è ancora possibile fare questa considerazione in un mondo che appare avere smarrito ogni bussola?
Mi chiedo questo e lo chiedo a voi cari amici che frequentate questo blog. C'è ancora qualcuno capace di riconoscere veramente Gesù, come il Cristo Re dell'Universo? Me lo auguro dal più profondo del cuore ma a volte i dubbi che questo riconoscimento ci sia mi attraversano la mente e la ragione si perde in un mare indistinto di volteggi che riescono a trovare pace solo se incontrano il desiderio del cuore che guarda l'infinito.
Dico questo perchè mi sembra di cogliere nei cristiani che incontro e anche in me stesso una forma di attaccamento al Signore solo come ancora di salvezza dai "mali" che siamo chiamati a vivere e non riusciamo, invece, ad abbandonarci profondamente e veramente in Lui. La fiducia che Lui sia per noi l'unico punto fermo dell'universo spesso lo dimentichiamo. Cerchiamo e chiediamo a Gesù certezze e sicurezze umane. La festa di oggi, invece, è l'occasione per recuperare il senso di un rapporto più vero e autentico con Lui prima di ricevere il suo eterno abbraccio nel Regno dei Cieli e per riappropriarci,oggi stesso, della fiducia che dobbiamo riacquistare in Lui per vivere il nostro quotidiano nell'attesa di incontrarlo nell'infinto. Fidarci di Lui e solo di Lui ascoltando, nel silenzio, la Sua Parola di verità.

giovedì 12 novembre 2009

Pregare insieme

Celebrando le lodi di questa mattina abbiamo pregato, tra l'altro con il Salmo 142 che qui sotto riporto. So bene che ciascuno lo conosce molto bene ma lo riporto oggi perchè lo sento fortemente in me in queste ore e desidero condividerlo con voi tutti. Un abbraccio di pace

Salmo 142
1 Salmo. Di Davide.Signore, ascolta la mia preghiera,porgi l'orecchio alla mia supplica,tu che sei fedele,e per la tua giustizia rispondimi.
2 Non chiamare in giudizio il tuo servo:nessun vivente davanti a te è giusto.
3 Il nemico mi perseguita,calpesta a terra la mia vita,mi ha relegato nelle tenebre come i morti da gran tempo.
4 In me languisce il mio spirito, si agghiaccia il mio cuore.
5 Ricordo i giorni antichi, ripenso a tutte le tue opere, medito sui tuoi prodigi.
6 A te protendo le mie mani, sono davanti a te come terra riarsa.
7 Rispondimi presto, Signore, viene meno il mio spirito. Non nascondermi il tuo volto, perché non sia come chi scende nella fossa.
8 Al mattino fammi sentire la tua grazia, poiché in te confido. Fammi conoscere la strada da percorrere, perché a te si innalza l'anima mia.
9 Salvami dai miei nemici, Signore, a te mi affido.
10 Insegnami a compiere il tuo volere, perché sei tu il mio Dio. Il tuo spirito buono mi guidi in terra piana.
11 Per il tuo nome, Signore, fammi vivere, liberami dall'angoscia, per la tua giustizia.
12 Per la tua fedeltà disperdi i miei nemici, fa' perire chi mi opprime,poiché io sono tuo servo.

martedì 10 novembre 2009

Le Parole eterne del Figlio




XXXIII Domenica del Tempo Ordinario - Anno B
Mc 13, 31 -
"Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno".

Quando anche questo mondo giungerà alla fine dei suoi giorni le Parole del Signore continueranno a vivere, continueranno a incidere (per chi vuole ascoltarle) un segno profondo nel cuore e nell'anima.
Questa realtà è inscritta in un disegno di eternità che delinea una prospettiva di futuro capace di scuotere il nostro assurdo presente. Questa vita che viviamo nella sofferenza la possiamo trasformare, la possiamo, cioè, guardare con occhi diversi. In questo ci aiuta il Signore che ci parla attraverso Parole ed Eventi. Ogni sua Parola e ogni cosa che siamo chiamati a vivere dobbiamo considerarlo un messaggio e un suggerimento per orientare la nostra vita.
Ciò non è facile. Non è facile perchè le regole sociali di questo mondo vogliono "obbligarci" a vivere in altro modo. Il Signore, invece, ci fa una proposta di vita diversa dove c'è un ribaltamento della realtà; c'è un cambio di prospettiva che ci fa leggere la vita sotto un'altra luce. Ma come facciamo ad essere sicuri?
Tutto si gioca in termini di fiducia e, quindi, di fede nel Signore e nella sua Parola. Parola che è "per sempre", per l'eternità. L'invito è quindi quello di ascoltare la sua Parola meditandola nel silenzio perchè possa aprire i nostri orizzonti su scenari nuovi e inediti.



martedì 3 novembre 2009

In memoria dei defunti


Tante volte anche solo la notizia della morte di persone care ci lascia senza parole. Vorremmo comunicare i nostri sentimenti e non sappiamo cosa dire. Se in questo silenzio risuona la Parola di Dio facilmente anche il cuore si apre alla speranza, la mente alla ricerca, e ritorna in noi la fiducia.

lunedì 2 novembre 2009

Santità

Vuoi davvero essere santo? —
Compi il piccolo dovere d'ogni momento: fa' quello che devi e sta' in quello che fai.
(Cammino, 815)

lunedì 5 ottobre 2009

Un Papa "nero"


Un Papa "nero" é solo una ipotesi e già è rimbalzata tra i vari media solleticando attenzioni. Mi chiedo ma cosa c'è di strano? Credo veramente nulla ma il clamore che la frase del cardinal Turkson sta destando da un lato non mi stupisce dall'altra mi conferma quale è la realtà della nostra situazione socio-culturale.

Turkson è ghanese come del Ghana è anche Kofi Annan già segretario generale dell'Onu; di origine africana, viene sottolineato, è ancbe Obama...

Io proverei a ragionare soprattutto in termini di Spirito Santo. Mi sembra più appropriata questa chiave di lettura che qualche altra ma "il mondo" ci prova sempre a dire (e a scrivere) la propria "versione" nella coscienza degli uomini.

Mi piace anche ricordare che la riconsegna del diaconato alla Chiesa nel corso del Concilio Vaticano II ha avuto tra le sue ragioni anche un certo legame con l'evangelizzazione dell'Africa. Tutto ciò per dire che dobbiamo essere aperti a ogni indicazione dello Spirito, la Chiesa e la sua sempre più ampia mondializzazione forse può aiutare veramente un ritorno alle orgini che, nella Tradizione, favorisca la diffusione del Vangelo a tutti gli uomini.

Bello, però, questo inizio del Sinodo dell'Africa...

martedì 22 settembre 2009

La prolusione di Bagnasco: tutta da leggere.


Mi sembra molto opportuno, nel contesto del nostro tempo, richiamare l'attenzione di tutti su una più approfondita conoscenza del dibattito in corso in questo momento nella Chiesa. Il clima che stiamo vivendo, infatti, è molto particolare sia per la vita ecclesiale che per quella sociale e politica.
Il Card. Bagnasco, infatti, affronta tutti i temi più attuali di questo tempo indicando strade e sentieri da percorrere.
Qui propongo solo i primi righi del suo discorso ma è possibile leggere o scaricare il testo completo sul sito http://www.ildiaconato.it/:

"Venerati e amati Confratelli,
per crucem ad lucem: questa incontrovertibile e consolante regola della vita cristiana ha segnato con inopinata evidenza pubblica gli esordi del nuovo anno pastorale: è ancora vivo in noi infatti un passaggio amaro che, in quanto ingiustamente diretto ad una persona impegnata a dar voce pubblica alla nostra comunità, ha finito per colpire un po’ tutti noi: la gravità dell’attacco non può non essere ancora una volta stigmatizzata, come segno di un allarmante degrado di quel buon vivere civile che tanto desideriamo e a cui tutti dobbiamo tendere. La telefonata che il Santo Padre ha avuto la bontà di farmi, per raccogliere notizie e valutazioni sulla situazione contingente, e le parole di grande benevolenza che egli ha riservato al nostro impegno, ci hanno non poco confortato. Seguendo la sapienza della Croce, liberi da interpretazioni estranee alla logica della Chiesa e nel rispetto delle persone, tutto acquista una prospettiva diversa, e le tribolazioni – che pur non cerchiamo – diventano il germe misterioso di salvezza e di bene già in questa vita e poi per l’eternità. Questa consapevolezza, che è fonte di consolazione, non va però equivocata: la Chiesa è in questo Paese una presenza costantemente leale e costruttiva che non può essere coartata né intimidita solo perché compie il proprio dovere: «Quando i cristiani sono veramente "lievito", "luce" e "sale" della terra, diventano anche loro (…) "segno di contraddizione"» (Benedetto XVI, Omelia nella Basilica di San Bartolomeo all’Isola Tiberina, 7 aprile 2008). La coerenza tra la fede e la vita è tensione che attraversa e invera il cristianesimo, ed è in un certo qual senso la misura della sua sincerità: su questo davvero non possiamo accettare confusione, tanto meno se condotta con intenti strumentali o per perseguire obiettivi che nulla hanno a che fare con un rinnovamento complessivo della società in cui viviamo. Non ci manca peraltro la fiducia che, «facendo la nostra piccola parte, nella fedeltà alla vocazione che ciascuno ha ricevuto, contribuiremo a rendere diritte le vie del Signore e a salutare l’alba del suo Regno» (Benedetto XVI, Discorso sul monte Nebo, 9 maggio 2009). In questo orizzonte di fede, la Chiesa respira sempre – in qualunque circostanza – l’aria luminosa, serena e corroborante della Pasqua".

mercoledì 2 settembre 2009

Parroci, diaconi (e mogli)



Le icone che mostrano Gesu che lava i piedi ai propri discepoli sono sempre immagini potenti e che indicano la via che il diacono e` chiamato a percorrere. Ancora una volta vorrei proporla come sfondo del rapporto tra parroci e diaconi. Un rapporto complesso e articolato; un dialogo a volte difficile, a volte inesistente, a volte proficuo e denso di grandi prospettive.
Il rapporto, quindi, tra parroco e diacono e` importante e su questo, credo, che bisogna far crescere il livello della riflessione.
Al riguardo mi piace segnalare uno stralcio di post che il mio amico diacono Luigi Vidoni ha inserito lo scorso 30 agosto sul suo blog. Lo riporto qui di seguito e ringrazio Luigi per il suo prezioso servizio
"(…)A volte il rapporto tra parroci e diaconi (e le mogli) è faticoso, spesso a causa di pretese o di indifferenza. Come aiutare i parroci ad avere fiducia nei loro diaconi e nella disponibilità al servizio di questi e a valorizzare anche le "coppie diaconali" in quanto tali e le loro famiglie?Le difficoltà sono per molti dovute al fatto che i preti non sono abituati a prendere decisioni condividendole con gli altri, sentono come esclusivamente propria la responsabilità della comunità e spesso vedono il diacono come mero esecutore o collaboratore qualificato invece che come corresponsabile e come fratello nell'ordine sacro. Questo è in gran parte dovuto alla formazione seminariale del parroco, che quindi va ricalibrata perché il prete impari non a fare tutto da solo, ma a condividere i pesi e le responsabilità - anche per moltiplicare la gioia - con altri. I sacerdoti potranno cambiare la loro mentalità solo se potranno sperimentare nel loro processo formativo e poi nella loro vita in parrocchia forme di vera fraternità. La ricerca di prossimità col parroco e di dialogo costruttivo da parte della coppia diaconale rende il prete più sensibile alla famiglia e al servizio del diacono. Il rapporto è per alcuni già improntato a condivisione, ascolto e fiducia reciproca e c'è chi già sperimenta una comunione fraterna col parroco."

venerdì 7 agosto 2009

Concluso il XXII Convegno Nazionale dei Diaconi


Si è appena concluso il XXII Convegno Nazionale dei Diaconi, promosso e organizzato dalla Comunità del Diaconato in Italia. Il Convegno si è tenuto dal 3 al 6 agosto 2009 a San Giovanni Rotondo.
Potete trovare un video su YouTube, un gruppo di facebook e questo blog. Ogni strumento assolve alla sua funzione. Mentre è in costruzione una specifica area dedicata al Convegno sul sito www.ildiaconato.it Tutti possono collaborare.
Chi non è venuto al Convegno e intende comunque lanciare idee, e/o proporre domande e/o quesiti può usare questo blog.
Un abbraccio di pace

lunedì 3 agosto 2009

Convegno nazionale dei diaconi


E' iniziato oggi il XXII Convegno Nazionale dei Diaconi che quest'anno si tiene San Giovanni Rotondo. Io insieme ad altri diaconi della Arcidiocesi di Gaeta vi parteciperemo il 5 e il 6 agosto. Sarà un momento importante di contatto con uno spaccato dei diaconi che almeno una volta anno cerca di riflettere su aspetti importanti del minustero. Quest'anno la Comunità del diaconato in Italia presieduta da Enzo Petrolino lo ha dedicato alla seguente tematica: Diaconato e stati di vita: dal discernimento alla formazione.
Si tratta di due aspetti (discernimento e formazione) sui quali una riflessione comune può aiutare a trovare strade capaci di essere percorse con maggiore sicurezza. Merita, inoltre, di essere sottolineato che su queste stesse tematiche si è riunita, lo scorso novembre, la Commissione Clero e vita consacrata della Cei (allargata ai delegati diocesani e a qualche diacono) alla quale ho avuto la fortuna di partecipare.
Invito tutti i diaconi che si affacciano su questo blog a pregare perchè questo Convegno sia fruttuoso e produca un confronto che faccia nascere nella Chiesa una sempre maggiore consapevolezza del ministero diaconale e quindi dell'importanza sia del discernimento che della formazione. Su questi due aspetti si gioca tanto della storia del diaconato.

mercoledì 15 luglio 2009

Niente ti turbi, niente ti spaventi.


Una luce, una piccola luce nella notte è capace di guidare i nostri passi su strade e sentieri che non conosciamo fino a raggiungere una "nuova alba" che ci introduce nel "grande giorno" di una vita di gioia.
Il nostro compito è quello di non spegnere mai quella "piccola luce" che siamo chiamati a custodire gelosamente tra le nostre mani perchè possa farci vedere con gli occhi giusti la realtà che ci circonda.
A volte ci capita di essere chiamati a vivere momenti di buio e di aridità che ci provocano dolore e sofferenza e che ci trasmettono sensazioni amare e anche sgradevoli. In questi momenti possiamo sopperire con la volontà cercando con costanza un contatto, chiedendo che quella "piccola luce" ritorni nelle nostre mani e nei nostri cuori ridonandoci la speranza in un futuro come piace al Signore. In questo "gioco" credo che un ruolo di straordinario rilievo è assicurato da due pratiche che sono il "fidarsi" e l'"affidarsi".
Il fidarsi di Dio che tutto sa, tutto conosce e tutto governa con premura di Padre (ma anche di Madre); l'affidarsi a persone che il Signore ci pone davanti nella nostra vita e che "misteriosamente" si fanno "strumenti" (anche inconsapevoli a volte) del suo disegno di salvezza.
Come tutto ciò avvenga è il "mistero" dell'intervento divino nella vita, quella che Manzoni chiamò la "divina provvidenza". Sono sicuro che c'è e ve lo dico per "esperienza". Nulla di scientifico ma solo una semplice esperienza di vita vissuta che qualcuno potrebbe etichettare come una stupida "credenza" ma che, invece, chi la vive la legge come "intervento di Dio" nella sua vita. Coraggio e preghiamo il Signore...

mercoledì 1 luglio 2009

Eccomi di ritorno


Felici e soddisfatti di questo primo campo famiglie. Sereni e rilassati. Tranquilli e rimotivati. Pochi aggettivi per raccontare questi giorni che abbiamo vissuto nel verde del Monte Redentore (Formia).



Inserisco solo qualche immagine per raccontare ciò che è stato e ciò che abbiamo vissuto...

lunedì 15 giugno 2009

Famiglia: diamoci tempo



"Famiglia: diamoci tempo". E' questo il titolo del campo famiglie che sto e Franca (mia moglie) stiamo organizzando in parrocchia insieme al parroco e altre due coppie. Si tratta di un week and che vivremo in una struttura ubicata sul monte Redentore di Formia. Certamente l'ambiente sarà accogliente e il paesaggio bello e accattivante. Il Redentore è un luogo fresco e pieno di vegetazione dove trascorrere un po' di tempo per rilassarsi e ricaricarsi. Forse due giorni sono pochi, ma si sà che a volte anche i piccoli tempi che rompono la monotonia o il ritmo (spesso frenetico) delle nostre giornate può aiutarci.

Questo campo, il primo per la Parrocchia San Pietro Apostolo, è nato come proposta alle famiglie che desiderano vivere un momento diverso dall'ordinario. Non abbiamo grandi pretese e non promettiamo grandi cose. Proponiamo uno spazio e un tempo, per quanto breve, nel quale vivere insieme un'esperienza di comunione tra famiglie. Già il titolo del campo è tutto un programma e tende, appunto, a proporre una riflessione personale e comunitaria sul tempo che si vive in famiglia, sul modo di viverlo e su come, magari, riprogettarlo.

Con noi ci sarà anche il parroco (almeno fino al primo pomeriggio di sabato) poi, proseguiremo da soli e cercheremo di condividere un po' di vita gettando lo sguardo sul futuro e cercando di immaginare scenari nuovi e inediti nei quali inserire i nostri vissuti.

Cercheremo, naturalmente, di interpretare anche quel "venite in disparte e riposatevi un po'" che tanto può aiutare il cammino personale di ciascuno ma anche (in questo caso) quello della nostra famiglia.

Andremo in 34 (un bel numero) dal 19 al 21 giugno e confidiamo nell'assistenza dello Spirito Santo.

giovedì 4 giugno 2009

A Lucia per i suoi 18 anni



Il 3 giugno (ieri), Lucia (mia figlia) ha compiuto 18 anni. E' stato un giorno per davvero importante. Ci era stato chiesto di partecipare alla preparazione di un video che poi è stato puntualmente proiettato la sera della festa. Ed ecco che, insieme a Franca (mia moglie), abbiano pensato di fare i nostri auguri a Lucia recitando a cori alterni il Salmo di benedizione che qui sotto pubblico. A fare da sfondo alle nostre voci di genitori c'èra un suggestivo cielo azzurro che faceva volare l'immaginazione e delineava un futuro pieno di speranza.


Buona Strada...Lucia




La pace di Dio nella famiglia fedele

Beato l'uomo che teme il Signore
e cammina nelle sue vie.
Vivrai del lavoro delle tue mani,
sarai felice e godrai d'ogni bene.
La tua sposa come vite feconda
nell'intimità della tua casa;
i tuoi figli come virgulti d'ulivo
intorno alla tua mensa.

Così sarà benedetto l'uomo
che teme il Signore.
Ti benedica il Signore da Sion!
Possa tu vedere la prosperità di Gerusalemme
per tutti i giorni della tua vita.
Possa tu vedere i figli dei tuoi figli.
Pace su Israele!


lunedì 1 giugno 2009

La pioggia, il tempo e ...la Chiesa



Scende la pioggia...sembra autunno. Mi ero quasi abituato al caldo ed ora, improvvisamente ecco la pioggia e un leggero fresco che ci consiglia di indossare anche un giubetto.

Strano tempo. Dicono che le stagioni sono cambiate che non è più come una volta e che la responsabilità è nostra (inquinamento). Ma non è tanto dell'inquinamento atmosferico che vorrei parlare, quanto di quello "morale". Ne ha parlato il Papa ieri affermando che l'inquinamento morale offusca i cuori e le menti. Quieste parole di Papa Benedetto XVI sono giunte ieri, giorno di Pentecoste, giorno nel quale facciamo memoria della discesa dello Spirito Santo. La riflessione del Santo Padre ci aiuta a ripensare la nostra vita e la vita in questo mondo. Come l'aria salubre è necessaria alla nostra vita biologica così lo Spirito Santo è fondamentale nella nostra vita spirituale. Ma l'inquinamento morale offusca la vista dello Spirito Santo e la nostra coscienza si trova smarrita in un tempo nel quale il bombardamento di proposte di vario genere ci impedisce di gustare il profumo dello Spirito di Dio.

Alla base di questo inquinamento della vita spirituale ci sono le immagini che «spettacolarizzano il piacere, la violenza o il disprezzo per l'uomo e la donna». Ma il Santo Padre ha gettato il suo sguardo anche nella Chiesa di oggi. Forse, dice, la Chiesa oggi è troppo «affannata» in varie attività e dimentica della necessità della concordia e della preghiera.

Concordia e preghiera due grandi questioni aperte che attendono una risposta. Anche i diaconi possono contribuire a migliorare la concordia e a stimolare la preghiera. Che ne pensate?

mercoledì 27 maggio 2009

Un rosario per MARIA nostra speranza

Il mese di maggio sta ormai volgendo al suo termine. Maggio è il mese per eccellenza dedicato alla Madonna, la mamma di Gesù e la mamma nostra. Una mamma premurosa e buona che con il suo sguardo di misericordia sempre ascolta le nostre povere e umili preghiere. Preghiere fatte con il cuore per parlare al cuore di una mamma che ci ascolta sempre con grande intensità.
Vorrei condividere con Voi una mia esperienza che si è nutrita e si nutre di speranza e di grande fiducia.
Speranza e fiducia tutta riposta in Maria che lo scorso anno ha ascoltato quanto il mio cuore diceva e questo, io credo fermamente, mi ha messo in condizione di affrontare una "questione" di particolare rilevanza per la mia famiglia. Grazie alla sua materna intercessione sono stato messo in condizione di affrontare con aiuti e sostegni insperati una particolare situazione. Ho evitato e sto evitando di affidarmi ai cosidetti "potenti" e ho riposto tutto in Lei che mi sta guidando su strade e sentieri inesplorati facendomi incontrare il suo favore che leggo in tanti piccoli segni disseminati nel quotidiano della vita. Piccole e "grandi" cose che mi danno il segno di una vicinanza che sostiene speranze per il futuro e che aiutano a spingere i propri passi in avanti per cercare di toccare con mano realtà che sembravano e sembrano ancora irraggiungibili per noi. Eppure, ora la meta appare più vicina di quanto si potesse con il normale ragionare credere. Vorrei allora dire a tutti voi che di tanto in tanto vi fermate su questo blog che ora la mia speranza è più forte, la certezza che Maria ci assiste e ci guida è più intensa, il sentire che qualcosa che è più grande di noi ci permette di varcare recinti e inoltrarci in un ambiente più grande si fa sentire. Non so' se alla fine di questo percorso tutto andrà come io credo ma la speranza che ciò possa essere reale mi riempie il cuore di una fiducia più grande. Vorrei allora insieme a voi (cari amici) elevare a Maria il mio ringraziamento per la Sua vicinanza, per il Suo ascolto e per l'intercessione che (ne sono certo) mi fa vedere la meta più vicina. Chiedo a Voi tutti di unire le Vostre preghiere alla mia dedicando alla Vergine Madre di Dio un rosario. Si proprio un rosario. Ogni Ave Maria, infatti, è un fiore profumato che viene deposto ai suoi piedi. Grato per quanto ciascuno vorrà fare.

venerdì 15 maggio 2009

A mio Padre



Oggi, 15 maggio, è il compleanno di mio Padre. Si chiamava Domenico e ha lasciato questo mondo il 2 settembre 2005, all'età di 72 anni. Lo ha fatto in maniera veloce attaccato da un "male" che gli ha tolto il respiro. I pochi mesi che hanno preceduto la sua chiamata dal Padre Nostro sono trascorsi tra la tensione e l'inquietudine, tra le speranza e l'impotenza. Ma non è di questo che desidero parlare qui. Desidero invece ricordare di Lui l'acuta intelligenza, la fermezza, il coraggio, l'onore nel meritare il rispetto, la gioia intima che provava in tante circostanze senza mai andare oltre, la costanza nel perseguire i suoi sogni, l'amore per la famiglie e il lavoro. Vorrei ricordare il suo amore di Padre che con autorevolezza ci ha guidati per gli impervi sentieri di questo mondo e anche l'esempio di una vita semplice, dignitosa e sempre scandita dal timofe di Dio. La sua insomma è stata la testimonianza di un Padre che con amore ha educato me e mio fratello dandoci il meglio di se. Un Padre marito premuroso e appassionato.

I nipoti che lo hanno conosciuto e amato con tenerezza lo portano nel cuore e spesso ripetono gesti, frasi e atteggiamenti che Lui avrebbe fatto e detto in circostanze particolari. Bello Signore!!! E' una gioia anche per me che sono figlio vedere e ascoltare tutto questo.

Per fare memoria di Lui oggi con tutta la mia famiglia (Franca mia moglie, Domenico e Lucia i nostri figli) siamo andati a messa nella mia parrocchia di residenza (San Giovanni Battista) non quella dove presto servizio che è a Minturno. C'era anche mia madre e qualche parente. Ho concelebrato con il Parroco. Ho proclamato il vangelo che oggi è Gv 15, 12-17. Di questi versetti ne scelgo uno con il quale segnare questa data e che ho rivisto nel "messaggio" educativo che mio Padre ci ha trasmesso a noi tutti di famiglia: "In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: "Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici".

Spero che il Signore mi dia sempre la forza, il coraggio, la sapienza, la fortezza e la dolcezza per cercare di imitarlo in ogni circostanza della mia vita.

Grazie papà di quello che hai fatto per noi e per la tua bella testimonianza di vita. Un esempio che non possiamo dimenticare. tuo figlio vincenzo

lunedì 11 maggio 2009

Ripartire



E' trascorso un po' di tempo da quando ho inserito l'ultimo post. Diversi amici mi hanno chiesto di ripartire. Ho appeno acceso il "vecchio locomotore" e mandato in pressione il motore, il fumo invade la sala macchine e la voglia di rientrare in corsa c'è.

Ricomincio con una certa cautela, con una certa prudenza, con un certo timore. Le attese, le paure e le speranze sono tutte presenti davanti a me. Affido perciò questo mio ricominciare nelle mani del Padre al quale chiedo di ispirare i miei passi. Passi di un piccolo diacono che vuole restare fedele al suo servizio purchè sia quello che il Signore chiede veramente di fare.

Fidarmi e affidarmi saranno, allore, le mie parole guida e vorrei che gli amici del blog ma anche i visitatori occasionali lancino spunti e messaggi, proposte e suggestioni. Insieme si può fare di più e meglio.

Questo tempo di Pasqua, questo tempo che prelude alla discesa dello Spirito Santo sia per tutti noi la forza che ci rinnova e ci ridà la carica di andare avanti ancora fino a dove e fino a quando il Signore vorrà e come Lui desidera.

domenica 12 aprile 2009

Dalla croce spoglia al Cristo risorto




_La croce è spoglia. Il crocifisso non c'è più, è risorto. E' questa la grande notizia che abbiamo appreso all'alba di questa giornata che ha cambiato la storia del mondo. L'uomo che avevamo inchiodato al legno della croce e poi rinchiuso nel sepolcro non è più dove lo avevamo deposto ma vive con il suo Spirito nei nostri cuori.


Incredibile per l'uomo che della ragione ha fatto il suo unico credo; una fantasia della nostra mente che pur di avere una consolazione in questa valle di lacrime ha creato questo mito; un modo come un altro per dare una risposta alla nostra sete di verità.


E' proprio così? Oppure è vero l'esatto contrario e cioè che proprio quell'uomo chiamato Gesù e che abbiamo imparato conoscere come il Figlio di Dio è veramente risorto. Una parte del pensiero del nostro tempo ritiene che il cristianesimo sia tutta una costruzione teologica e che la storia concreta è andata diversamente. Noi crediamo, invece, che la verità sia quella della nostra Fede. Una fede che, come ben sappiamo, è dono di Dio, verità profonda e intima, certezza assoluta e luce ai nostri passi.

In questo giorno della Pasqua cristiana la mia preghiera forte e intensa è che il dono della fede possa veramente raggiungere tutti i cuori degli uomini sostenendo i passi di ciascuno. Auguri


giovedì 26 febbraio 2009

Siamo in Quaresima: che bello!!!

Da ieri, giorno delle ceneri, ha avuto inizio la quaresima. Siamo così in un tempo veramente speciale dell'anno liturgico. Un tempo prezioso e di grande importanza per riscoprire il nostro "dialogo" con l'Infinito.
Credo, infatti, che non ci sia tempo migliore per ascoltare la voce del Signore e toccare le profondità del nostro cuore aprendo lo scrigno nel quale è custodito il nostro essere più vero e autentico.
Le gioie e le sofferenze della nostra esistenza non possono e non debbono incidere in questo dialogo intimo con il nostro creatore che è un Padre buono e misericordioso. E allora come sto immaginando questo tempo? Lo vedo davanti ai miei occhi come l'immagine che ho inserito in questo post. Un tempo di deserto condito dal silenzio interiore interrotto però dal "rumore" di un albero che cresce. Un albero che ha bisogno di essere innaffiato giorno per giorno con le nostre buone opere, con la nostre preghiera e con le nostre piccole o grandi rinunce (che sono scuola di fede). Un albero che sarà sempre più alto e robusto. Sull'orizzonte di questa scena però già si scorge una luce intensa destinata a illuminare la nostra vita. E' la luce della resurrezione del Figlio di Dio che sostiene e che guida i nostri passi in questo tempo così controverso e pieno di ostacoli che siamo chiamati ad attraversare.
Il mio augurio a voi tutti è quello di camminare in questi 40 giorni fidandoci della bontà e del prezioso dono che riceveremo tutti con la Pasqua. Buon cammino.

lunedì 16 febbraio 2009

Il dolore e la sofferenza


« Le sofferenze del tempo presente non sono paragonabili alla gloria che deve rivelarsi in noi » (Romani, 1,18).
Oggi vorrei parlare del dolore e delle sofferenza. Per me si tratta di presenze "misteriose" che ci attraversano e ci toccano in maniera profonda non solo nel corpo ma anche nello spirito. Cercare un senso a questo mi è veramente difficile. Siamo di fronte al grande problema del male. Perchè Dio lo permette? Perchè proprio a noi? Perchè proprio a me? Sono domande ricorrenti nell'uomo, credo, di ogni condizione ma che ciascuno vive in se stesso con una tensione e una sofferenza che è lacerante.
La Sacra Scrittura ci offre il Libro di Giobbe che passa da una vita agiata e ricca ad una vita piena di dolori e di sofferenze della più varia natura. Accetta, si ribella, continua a sperare e ad avere fede e solo alla fine, duramente provato, trova una ricompensa. Ma quanti di noi sono o sarebbero capaci di tanto? A volte ti viene voglia di gettare la spugna e lo faresti veramente. Ti viene voglia di fuggire in un altro posto. Un posto lontano dove non conosci nesssuno e nessuno di conosce. Credo che sia una tentazione comune. Ma servirebbe? Il dubbio ci arrovella la mente e non ci consente di ragionare. Credo che sono questi i momenti nei quali abbiamo tanto bisogno del Signore e di gridare: "Dove sei?. Non mi abbandonare. Ho bisogno di te, perchè solo tu mi puoi salvare prima nello spirito e poi, (se vuoi) anche nel corpo". Il brano del vangelo di Marco che abbiamo letto in Chiesa ieri mattina, VI domenica del tempo ordinario, ci racconta proprio la storia del lebbroso che è guarito nel fisico. Ma prima di questa guarigione è stato accolto da Gersù nonostante che la società lo avesse "emarginato" a causa della sual malattia.
Piccola invocazione:
"Signore preservaci dal dolore e dalla disperazione. Fatti abbracciare attraverso un amico che sappia riconoscere il mio dolore e la mia sofferenza e sappia e voglia aiutarmi. Ognuno ne ha tanto bisogno. Signore aiutami a non perdere la fede".
E' una invocazione, questa, che non possiamo mai cessare di dire e che dobbiamo essere sostenuti a ripetere incessantemente.

lunedì 9 febbraio 2009

Quattro nuovi lettori a Tivoli in cammino verso il diaconato

Il prossimo 14 febbraio 2009 alle ore 17.30 nella Basilica Cattedrale di San Lorenzo in Tivoli, S.E. Mons. Mauro Parmeggiani presiederà la Celebrazione Eucaristica durante la quale istituirà nel Ministero del Lettorato Roberto Innocenti della Comunità Parrocchiale della Madonna della Fiducia in Tivoli, Fabrizio Luna della Comunità parrocchiale di Santa Maria Goretti in Villaba di Guidonia, Alberto Cosimo Romano della Parrocchia di San Nicola di Bari in San Polo dei Cavalieri e Giuseppe Volpini della Parrocchia Nostra Signora di Lourdes in Albuccione di Guidonia. I quattro nuovi lettori sono in cammino verso il diaconato permanente. I migliori auguri a loro, alle famiglie, alle rispettive di comunità parrocchiali e a tutta la diocesi di Tivoli.

sabato 7 febbraio 2009

Storie, fatti, personaggi...INCONTRI


Proseguono le registrazioni per il mio nuovo programma radiofonico. In questo spazio "incontro" storie, fatti e personaggi con i quali chiacchierando raccontiamo "emozioni", "impressioni", "suggestioni", "atmosfere" e "ambienti" dell'oggi e di ieri, del presente e del passato. Ma ogni trasmissione si conclude sempre con un sguardo sul futuro. L'intenzione è quella di scoprire "le radici" per comprendere dove abitiamo e cosa è meglio "costruire" per il futuro. Nella mia ultima registrazione ho incontrato una persona veramente speciale. Si chiama Vincenza. Cosa dire di Lei? Per me è un donna che "pensa", una donna capace di espriemere una carica vitale che sa coinvolgere; una persona che quando parli è attenta a quello che dici (lo vedi dagli occhi che ti fissano e si restringono); una persona carica di idee, progetti e cose da raccontare.
Nella trasmissione registrata ieri e che andrà in onda giovedì 12 febbraio alle 18,15 e in replica venerdì 13 febbraio alle 10,30 abbiamo "visitato" (ricostruendo qualche tratto di memoria) un po' della vita della Castelforte degli anni settanta. Nella seconda parte dell'incontro sono stati suggestivi i ricordi che ha proposto della figura di don Gennaro Avellino (parroco di Castelforte fino al 1974) e poi le sue "confessioni" sulla vita di fede e l'esperienza con il movimento dei focolori. L'incontro si è concluso con uno sguardo al presente che vuole costruire il futuro: il suo impegno educativo e formativo (è stata insegnante di filosofia) verso i ragazzi. In particolare ha raccontato dell'esperienza di un progetto legato a tematiche europee e alla sua collaborazione con il Comune di Modena e delle sinergie con la Provincia di Latina. Insomma un "incontro" che invito ad ascoltare per trascorrere un momento diverso con l'orecchio proteso verso la "radio". Radio Civita è presente anche su internet. Basta collegarsi al sito dell'Arcidiocesi www.arcidiocesigaeta.it e cliccare sull'altoparlante in alto a destra. Buon ascolto.

giovedì 22 gennaio 2009

Oltre Santiago...



Bel libro, frutto dell'esperienza vissuta di Gianluca Lombardi che lo ha scritto dopo il suo ritorno da Santiago. Non potevo fare a meno di leggerlo e l'ho fatto. il libro è stato edito dalla EDB la casa editrice delle Dehoniane.

"Oltre Santiano...i vestiti bruciati" si legge tutto d'un fiato e fa emergere i tratti salienti di un'esperienza di grande suggestione e di profonda attrazione. Il racconto del "cammino" di Gianluca si mescola con quello della sua vita. Gianluca si confessa "senza grata" e mette a nudo, per quanto gli è possibile, certi sviluppi della sua vita coniugale.

Venerdì pomeriggio, Gianluca sarà presente negli studi di Radio Civita, l'emittente diocesana di cui curo la programmazione. Interverrà nell'ambito del programma "Incontri" di cui ho la conduzione. L'intervista andrà poi in onda giovedì 29 gennaio alle ore 18,15 e in replica venerdì 30 gennaio alle 10,15

Ho voluto condividere questa notizia in quanto mi emoziona accogliere uno dei tanti pellegrini che hanno percorso il "cammino" e con il quale fare memoria di quell'atmosfera unica che si respira tra i sentieri belli, duri, solitari e silenziosi che solo chi li ha percorsi può apprezzare nello loro unicità.

un abbraccio

Segnalo che Gianluca Lombardi è anche su facebook

Comunico che la trasmissione si può ascoltare nei giorni suindicati anche in diretta su internet collegandosi al sito www.arcidiocesigaeta.it e accedendo al link di Radio Civita.

domenica 18 gennaio 2009

Primi servizi a San Pietro



Da qualche giorno sono a San Pietro Apostolo a Minturno e, insieme a Franca (la mia sposa), ci è stato chiesto di seguire il cammino di preparazione al matrimonio. Al primo incontro c'erano ben 18 coppie ma, ci è stato detto, al secondo potrebbero anche essere di più. Non sarà possibile fare un solo gruppo. Insieme al parroco abbiamo già trovato altri animatori. Insomma, abbiamo iniziato così la nostra presenza a Minturno.

Per il resto tutto bene. E' una realtà nuova e della quale sappiamo poco ma siamo certi che ci sono tante cose belle ed interessanti. Innanzitutto abbiamo apprezzato e molto un bel gruppo legato all'Azione Cattolica. Tra l'altro loro insieme ad altri gruppi giovanili del territorio hanno promosso e organizzato nei giorni scorsi una rassegna teatrale sponsorizzata dal Consiglio Comunale dei giovani. Siamo subito andati a vedere. La sala dove si è svolta la rappresentazione del loro gruppo era gremita (c'erano almeno 200 giovani) e la proposta era anche interessante. Per il resto ci stiamo guardando intorno per capire e per orientarci. Osservare è il primo "vero" impegno. Progetti? Tanti ma da attuare con calma e attenzione.

Ancora, questa sera, primo battesimo. Per il resto ci affidiamo al Signore l'unico che può fare cose "grandi".

A presto

mercoledì 7 gennaio 2009

San Pietro Apostolo è la mia "nuova" parrocchia

L'accoglienza organizzata da don Elio parroco di San Pietro Apostolo in Minturno non poteva essere migliore. Cordiale, affabile, gentile e pieno di attenzioni, don Elio mi ha accolto con grande gioia facendomi sentire già a "casa". Non capita sempre così e la cosa, naturalmente, mi ha fatto molto piacere. La stessa Comunità ha partecipato alle tre celebrazioni alle quali sono stato presente con calore e manifestando la propria gioia.
Nella Parrocchia di San Pietro Apostolo in Minturno, antica diocesi poi soppressa, ci sono quattro celebrazioni domenicali. La prima alle 8.30 nella Chiesa della Libera in località Fontana Perelli, la seconda nella Chiesa dell'Annunziata alle ore 10.00, la terza e la quarta, nella Chiesa Parrocchiale di San Pietro Apostolo rispettivamente alle 11.30 e alle 18.00. Sono stato presente alle celebrazioni delle 8.30, delle 10.00 e delle 18.00. In quest'ultima celebrazione il parroco don Elio Persechino mi ha formalmente consegnato il decreto dell'Arcivescovo che mi destina a San Pietro Apostolo in Minturno e che mi conferma il servizio nella Comunicazioni Sociali. A conclusione ha organizzato, insieme alla Comunità, anche un piccolo rinfresco. Che dire? Sicuramente sono di fronte ad una situazione nuova che ho accolto veramente con grande disponibilità. In fondo si tratta di una nuova esperienza, la prima fuori dalla mia parrocchia come diacono. E' una realtà, per me nuova e della quale so ben poco. Nella Comunità però ci sono alcune persone che conosco. Che farò? Mi metterò d'impegno per offrire il mio servizio diaconale dove e nei modi nei quali mi sarà chiesto. Progetti? Uno solo, fare la mia parte per contribuire a costruire una comunità solidale che sappia mettere al primo posto la Carità (nel senso più ampio). I frutti? Quelli che il Signore vorrà permettere. Da parte mia vorrei vivere il quotidiano, la ferialità e l'ordinario nel miglior modo possibile. Intanto da giovedì 15 gennaio, inizio con Franca il cammino di preparazione per il matrimonio. Don Elio mi ha anche detto che dovrò cercare di seguire anche la catechesi, e poi.... Spero che anche i miei confratelli diaconi che sempre ieri sono stati presentati alle nuove rispettive comunità di destinazione abbiamo accolto questa missione come segno dell'amore e della premura del Signore che guida i nostri passi per il nostro bene.

lunedì 5 gennaio 2009

Da domani a Minturno



Inizio domani mattina, 6 gennaio 2009, il mio servizio come diacono nella Parrocchia di San Pietro Apostolo in Minturno. Parteciperò a tutte e tre le celebrazioni domenicali previste. La prima alle 8.30 presso la Chiesa della Libera la seconda alle 10.00 presso la Chiesa dell'Annunziata e la terza presso la Chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo in Minturno alle 0re 18.00.
Segnalo il sito della Parrocchia: http://www.chiesadisanpietro.it/
In un prossimo post racconterò come è andata.