mercoledì 15 luglio 2009

Niente ti turbi, niente ti spaventi.


Una luce, una piccola luce nella notte è capace di guidare i nostri passi su strade e sentieri che non conosciamo fino a raggiungere una "nuova alba" che ci introduce nel "grande giorno" di una vita di gioia.
Il nostro compito è quello di non spegnere mai quella "piccola luce" che siamo chiamati a custodire gelosamente tra le nostre mani perchè possa farci vedere con gli occhi giusti la realtà che ci circonda.
A volte ci capita di essere chiamati a vivere momenti di buio e di aridità che ci provocano dolore e sofferenza e che ci trasmettono sensazioni amare e anche sgradevoli. In questi momenti possiamo sopperire con la volontà cercando con costanza un contatto, chiedendo che quella "piccola luce" ritorni nelle nostre mani e nei nostri cuori ridonandoci la speranza in un futuro come piace al Signore. In questo "gioco" credo che un ruolo di straordinario rilievo è assicurato da due pratiche che sono il "fidarsi" e l'"affidarsi".
Il fidarsi di Dio che tutto sa, tutto conosce e tutto governa con premura di Padre (ma anche di Madre); l'affidarsi a persone che il Signore ci pone davanti nella nostra vita e che "misteriosamente" si fanno "strumenti" (anche inconsapevoli a volte) del suo disegno di salvezza.
Come tutto ciò avvenga è il "mistero" dell'intervento divino nella vita, quella che Manzoni chiamò la "divina provvidenza". Sono sicuro che c'è e ve lo dico per "esperienza". Nulla di scientifico ma solo una semplice esperienza di vita vissuta che qualcuno potrebbe etichettare come una stupida "credenza" ma che, invece, chi la vive la legge come "intervento di Dio" nella sua vita. Coraggio e preghiamo il Signore...

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