giovedì 9 ottobre 2008

Perche i diaconi non siano "Chierichettoni"


Una prima riflessione circa il servizio dei diaconi nelle parrocchie arriva dal diacono Ermanno Ballestracci di Pontassieve (FI). Il diacono Ermanno interviene a proposito del dibattito aperto su "Settimana" (periodico delle dehoniane) da don Giovanni Giovini e che ha il significativo titolo: "Li vogliono "chierichettoni" o diaconi davvero?".
"Parto da una provocazione -scrive il diacono Ermanno Ballestracci-: quando, in particolare tra il clero, sanno e riflettono sulla vocazione diaconale, che conosce, rispetto a tutte le altre vocazioni, una consistente crescita nella chiesa? Non dovrebbe essere l'ora e il motivo -si chiede- di una responsabile e seria riflessione per tutti i credenti, ad ogni livello che, mentre le vocazioni sacerdotali e religiose sono in calo costante, così non accade per le vocazioni diaconali?
Alcuni dati: dal 2000 al 2005 in America la crescita è stata del 18%, in Europa del 24%, in Oceania del 27%, in Asia del 10%, in Africa del 36%.
I diaconi permanenti nel mondo sono circa 33.000, in Italia poco più di 3000.
Gli Stati Uniti sono la nazione che conta il maggior numero di diaconi, circa 13 mila, presenti sia nella vita sociale che in quella ecclesiale: ambito interculturale, famiglia, ecumenismo e giustizia sociale... Tutti campi dell'apostolato riconducibili all'originaria misisone di servizio del diacono.
Tutto questo è certamente opera dello Spirito Santo che, attraverso l'autorevole insegnamento del concilio Vaticano II, ha voluto fosse ripristinato questo ministero di servizio, ma...quanti nella chiesa, soprattutto i parroci, che sono più "di frontiera" nell'evangelizzazione, accolgono il diacono come dono di Cristo servo nella pastorale ordinaria?
Purtroppo la realtà evidenzia che essi faticano ad accogliere questo ministero ordinato. Le cause possono essere molteplici, a partire dalla formazione che i futuri presbiteri ricevono nei seminari, ma non si può continuare a non prendere in seria considerazione questo ministero, perchè lo Spirito soffia dove vuole. Non tenerlo nella dovuta attenzione è un peccato.
Ciò è messo ben in evidenza dall'intervento di don Giovanni Giavini quando si chiede: "Li vogliono chierichettoni o diaconi davvero?". Don Giovanni evidenzia lo specifico del diaconato nel servizio alla responsabilità pastorale e nella collaborazione ufficiale al ministero della guida pastorale dove dovrebbe essere investito stabilmente nel settore della famiglia, del quartiere, degli anziani, nella Caritas..., ambiti intuibili nelle parole di San Paolo nella sua prima lettera a Timoteo.
Con piena convinzione per i miei 25 anni di esperienza di servizio, mi sento di affermare che, senza una qualche diretta "responsabilità" pastorale, pur in comunione con quella del parroco, è difficile far uscire i diaconi dall'essere "chierichettoni". Concordo pienamente con don Giovanni quando vede il rischio di nullificare questo ministero e i riscontri sono generalmente positivi. La conclusione di don Giovanni Giavini è anche la mia: "Allora avrà senso anche il suo apparire nelle liturgie".
Le parole "Non abbiate paura" spesso pronunciate dai vertici della chiesa, le rivolgerei in particolare ai preti, affinchè accolgano i diaconi come dono del Signore alla sua chiesa.
Sono grato a don Giovanni Giavini e a quanti, come lui, hanno compreso e credono in questo ministero"

Fin qui le parole del confratello diacono Ermanno Ballestracci di Pontassieve (FI) che ho voluto riportare per intero e che appaiono molto condivisibili. Dico questo nonostante che, in questo mio primo anno di ministero diaconale, ho concretamente avuto la possibilità di svolgere un servizio di responsabilità per la Chiesa diocesana avendo ricevuto, prima da S.E. Mons. Pier Luigi MAZZONI (ora Arcivescovo emerito di Gaeta) e ora confermato da S.E. Mons. Fabio Bernardo D'Onorio la responsabilità della Radio diocesana. La Radio, infatti, è un significativo strumento di comunicazione che ha un importante impatto anche pastorale. Ciò mi ha messo di fronte a delle responsabilità che sto cercando, con l'aiuto dello Spirito Santo, di onorare per il bene della Chiesa. Quindi se a livello diocesano l'attenzione al diaconato è buona, non altrettanto, mi sembra, accade nelle parrocchie dove, le constatazioni del confratello diacono Ermanno sono, purtroppo, condivisibili.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Credo non vada troppo enfatizzata la crescita delle vocazioni diaconali i cui motivi possono essere tanti, non ultimo proprio la diminuzione delle vocazioni sacerdotali.
Condivido il fatto che le realtà sono molto eterogenee, sia in Italia che nel mondo. Credo che vadano tenute in debito conto, da parte dei Vescovi e dei sacerdoti. Nella nostra realtà dicesana vedo segnali molto positivi in tutti i sensi, mi auguro che lo Spirito ispiri e illumini sempre perchè i vari ministeri trovino la giusta espressione delle loro peculiarità, per l'edificazione di una Chiesa sempre più corpo di Cristo pur nella diversità delle membra.

Mario

vincenzo ha detto...

Segnalo che sul blog del mio amico e confratello Luigi questa news è stata ripresa così:
http://esseresemprefamiglia.blogspot.com/2008/10/far-vedere-la-novit-del-diaconato.html

un abbraccio in Cristo
vincenzo