giovedì 11 settembre 2008

Maria Addolorata e l'esaltazione della croce



Nel mia comunità in questi giorni stiamo vivendo la novena in preparazione della Festa di Maria SS Addolorata. E' un momento di particolare unità e di profonda devozione che trova la sua espressione nella pietà popolare verso la statua della Vergine Maria venerata come Addolorata.

Il culto della Addolorata, a Castelforte, nella parrocchia di San Giovanni Battista è relativamente recente ed è legata alla fede popolare nell'intervento della Madonna in occasione del colera del 1837.

Alla festa religiosa si lega anche una festa civile che coinvolge le popolazioni del circondario. Tradizione, fede, devozione si intrecciano e, come in tanti altri posti d'Italia, segnano la storia di tutto un territorio. E' la nostra Italia dove il sacro e il profano si intrecciano e offrono la possibilità di gustare, nella diversità, il sapore di feste alle quali ciascuno dà il senso che è più vicino alla propria sensibilità

Non sò se ciò sia proprio giusto e se ciò risponde o meno allo spirito cristiano delle festa che si intende onorare. Credo che una maggiore e sempre più netta distinzione tra festa civile e festa religiosa, forse, possa giovare ad un autentico recupero della fede. Ma sono solo poveri pensieri di un diacono di paese.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

"Ma sono solo poveri pensieri di un diacono di paese". Su questa cosa proprio non sono daccordo!! Tu, carissimo don Vincenzo, sei Diacono della Chiesa di Roma. Infatti non sei legato ad un paese: il Vescovo può decidere di mandarti dovunque, se fosse necessario.
Noi ti ringraziamo per le tue riflessioni: ci aiutano a vivere ancora più intensamente il servizio ecclesiale che ci è stato affidato.
Con affetto e stima P. Natalino

vincenzo ha detto...

Sono contento di fare il diacono in questo paese. Il Signore mi ha voluto qui e qui devo stare cercando di fare ciò che lo Spirito mi ispira. La povertà e l'essere piccoli sono belle cose e ci aiutano a guardarci meglio dentro. Perciò cercherò di vivere il mio servizio con impegno e nella verità. Lo farò senza paura e senza indugi, costi quel che costi. La verità e il bene della comunità alle quali il Vescovo ci ha inviati va perseguito con determinazione. Stanne certo che cercherò di fare la mia parte.

Anonimo ha detto...

... Ecco che ti riconosco, caro Vincenzo. Sempre avanti e vento in poppa!!
P. Natalino