mercoledì 24 settembre 2008

Il fratello perfetto


Il vangelo di domenica prossima 28 settembre 2008, Matteo 21, 28-32, mi piace moltissimo perchè mette in luce una realtà spesso velata da comportamenti e azioni dell'uomo. I due figli della parabole che Gesù racconta ricevono entrambi lo stesso invito, quello di andare a lavorare nella vigna. Il primo risponde di non averne voglia ma poi, pentito ci va. Il secondo risponde che sarebbe andato ma, poi, non ci va. E' un po' come accade in tante situazioni della nostra quotidianità dove il "fratello" perfetto manca. Anche nella vita quotidiana, infatti, c'è chi si mostra favorevole ma poi in realtà si comporta in maniera contraria e chi, pur manifestando una sua contrarietà si "converte" (cioè cambia vita) e fa ciò che gli è chiesto. Il Signore, ci avverte Gesù, starà attento alla concretezza delle nostre azioni.

"E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli».

L'invito di Gesù è ancora una volta quello di cambiare la nostra vita. Se ci riteniamo "giusti" siamo invitati a far seguire alle belle parole i fatti; se non ci riteniamo "giusti" a convertirci. Nessuno è perfetto ma possiamo fare qualcosa per avvicinarci alla perfezione. Guai ad illudersi di essere bravi, buoni, sapienti, eccellenti, depositari della verità rivelata. Prostitute e pubblicani (pentiti e convertiti) ci passeranno avanti e allora sarà pianto e stridore di denti.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Questo essere fratelli che ricorre nelle parabole di Gesu', vedi anche quella del "padre misericordioso", implica il fatto non trascurabile di essere anche, forse soprattutto, Figli, chiamati alla condivisione delle responsabilità ma anche della "corona della gloria che non si corrompe"; forse é la mancanza di questa consapevolezza che impedisce, spesso, una risposta positiva immediata.
Come ministri ordinati abbiamo il ruolo, oltre che il compito di far sentire Figli e non servi quanti avviciniamo per chiedere collaborazione...L'ambito dell'impegno ecclesiale mi sembra una delle applicazioni pertinenti del Vangelo di domenica.
Fraternamente Mario (diacono)