sabato 1 novembre 2008

Una Chiesa senza diacono è un corpo menomato

"Una chiesa locale, leggi diocesi e parrocchia (S. C. 41 -42), senza diacono è un corpo menomato e amputato, privo di un elemento costitutivo della sua stessa struttura". Lo scrive l'attuale Vescovo di Velletri - Segni, Mons. Vincenzo Apicella nel 1999 quando ricopriva l'incarico di Vescovo ausiliare di Roma in una riflessione elaborata sulla situazione del Diaconato permanente nella Diocesi di Roma e che ha per titolo: "RAPPORTO TRA PRESBITERI E DIACONI PERMANENTI". Questo scritto che si può leggere per intero nell'area "Dibattito diaconato" di questo blog l'ho riletto in questi giorni e mi piacerebbe farne dono a tutti i presbiteri che hanno la fortuna di avere nelle proprie parrocchie la presenza di un diacono.
Si tratta di una riflessione dalla quale trarrò nei prossimi giorni altri spunti per inserire nuovi post. Ci sono, infatti, una serie di considerazioni che mi sono molto piaciute e che vorrei divenissero patrimonio sempre più condiviso da parte dei presbiteri.

2 commenti:

luigi vidoni ha detto...

Grazie, Vincenzo, che mi hai ricordato questa riflessione del vescovo Apicella. Me la rileggerò attentamente, dato che assieme ad altri diaconi della diocesi di Velletri ci occupiamo della formazione di coloro che desiderano accostarsi al cammino diaconale. I rapporti, abbastanza frequenti, con mons. Apicella potranno diventare più fruttuosi.
Ciao!
Luigi

vincenzo ha detto...

Caro Luigi,
ho avuto il grande piacere di incontrare Mons. Apicella anche se solo per pochi minuti lo scorso anno a conclusione degli esercizi spirituali. Ci ha accolto in Cattedrale e si è intrattenuto con il suo fare allegro e arguto. Insomma, un incontro bello e pieno di emozione.
Un abbraccio Vincenzo