lunedì 14 aprile 2008

Benedetto XVI, famiglia e diaconato


"Non va infine dimenticato che anche quella al matrimonio cristiano è una vocazione missionaria: gli sposi, infatti, sono chiamati a vivere il Vangelo nelle famiglie, negli ambienti di lavoro, nelle comunità parrocchiali e civili. In certi casi, inoltre, offrono la loro preziosa collaborazione nella missione ad gentes".
Il Santo Padre ha voluto ricordare la vocazione alla santità della famiglia nello stesso giorno nel quale la Chiesa ha celebrato la Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni. E' un bel campanello che suona come segnale di richiamo a quanti hanno concentrato la propria idea di vocazione limitandosi a quelle sacerdotali e/o religiose. La frase di Benedetto XVI mi ha fatto anche venire in mente la testimonianza di Aquila e Priscilla e di come la loro casa si è aperta alla missione ospitando Paolo e la Comunità cristiana. E' uno stile di vita che, da sempre, ha appassionato sia me che mia moglie. La nostra casa, infatti, da anni, è aperta a tutti e accoglie in alcuni momenti particolari amici e famiglie che vogliono condividere una preghiera comune che celebriamo sullo stile di taizè. In questo quadro, credo, che il diacono permanente (sposato e con figli) può veramente incarnate bene questo ideale e unire famiglia e comunità testimoniando nel concreto la vita cristiana. Il diaconato, quindi, può aprire e far crescere questa specifica "missione" e dare corpo ad uno stile di servizio attento alla società e alla famiglia.

2 commenti:

Barbara ha detto...

Ciao Vincenzo, ti ho trovato per caso ma sono felice perchè condivido molto le tue idee, amo Gesù alla follia e non smetterò mai di farlo conoscere a chiunque Lui metterà sul mio cammino.
Ciao!
Barbara

vincenzo ha detto...

Grazie Barbara,
c'è bisogno di condividere e di dirselo. Questa fraternità aiuta ciascuno di noi a fare quanto il Signore ci chiede.
un abbraccio
vincenzo