martedì 15 gennaio 2008

Diaconia in questo tempo


Qualche giorno fa a Formia ho incontrato don Ciotti. E' arrivato su invito del Servizio per la Pastorale Giovanile, del Servizio Giovani di Azione Cattolica e del Servizio per la Pastorale Sociale e del Lavoro dell'Arcidiocesi di Gaeta. Ha partecipato alla serata conclusiva del percorso di Educazione alla Solidarietà che ha visto, tra gli altri, la partecipazione anche di Alex Zanotelli.
L'intervento di don Ciotti è stato denso di messaggi importanti ne voglio sottolineare solo uno: la richiesta di avere meno solidarietà e più diritti e giustizia. Una richiesta che fa riflettere e lascia un po' sconcertati. Ecco allora che in questi giorni sono anche andato interrogandomi sul mio servizio e su come, interpreto il mio "ruolo" nel quotidiano. E' un invito che vorrei estendere anche ai lettori di questo blog e ai diaconi più di tutti. Come viviamo il nostro diaconato alla luce del grido "MENO SOLIDARIETA' - PIU' GIUSTIZIA E PIU' DIRITTI".
Cosa possiamo fare concretamente nel nostro specifico?
Oggi viviamo veramente tempi difficili: il consumismo, la violenza, la diversità culturale che fa la distanza, la mancanza di lavoro e di prospettive, famiglie che non arrivano alla terza settiamana. Che fare? Credo che come diaconi siamo chiamati a domandarcelo veramente nel profondo. Sono interrogativi che non possiamo evitare altrimenti rischiamo di non vivere come dovremmo la nostra chiamata.

6 commenti:

don Natalino ha detto...

"Ecco allora che in questi giorni sono anche andato interrogandomi sul mio servizio e su come, interpreto il mio "ruolo" nel quotidiano."
Ma, carissimo Vincenzo, il diacono non deve interpretare un ruolo: il diacono chiamato da Dio ad una missione specifica all'interno della Chiesa, deve rispondere con la propria vita a questo ministero. La nostra è stata una risposta libera. Fare quello che si può in umiltà e semplicità di cuore è la strada maestra. Andare ad impantanarsi in questioni di ruolo, e addiruttura, come interpretarlo, questo non ci è stato chiesto. A tutti noi Ministri Ordinati è stato chiesto solo di metterci a servizio del Popolo di Dio.

vincenzo ha detto...

Essere al Servizio di Dio è il prius di ogni cristiano. Le mie parole "ruolo" e "interpretazione", invece, vogliono essere il modo per esprimere uno specifico del diacono che va meglio puntualizzato ed evidenziato. Ciò per evitare improvvisazioni e/o iniziative che possono avere del personale e/o del contingente. Credo che questo ministero, invece, vada sempre scoperto (riscoperto) quale segno autentico di Servizio alla Chiesa e non solo. Grazie per la tua attenzione e, quale presbitero, ti invito anche a farti promotore nel contesto della tua realtà di una Chiesa sempre più ministeriale e, quindi, sempre più aperta ai carismi. fraternamente un abbraccio.

julo d. ha detto...

Caro Vincenzo, direi che hai detto una cosa sacrosanta: evitare iniziative personali.
Questo non vuol dire non essere propositivi, non avere iniziative. Ma che ogni iniziativa va prima verificata col parroco. Un agire in stretta collaborazione col parroco è a mio avviso indispensabile, proprio per fare un servizio, e non una auto realizzazione.
Pace e benedizione
Julo d.

vincenzo ha detto...

Credo che l'agire della chiesa sia comunione, fraternità, collaborazione e corresponsabilità. Tutte cose che mi sembra abbiano bisogno di una riscoperta autentica e vera. Coniugare il diaconato in questo tempo e alla luce di ciò può essere anche un modo per uscire da una situazione che rischia di "emarginare" il ministero diaconale all'interno di confini scontati. In questo la chiesa ha "inventato" il sinodo e possiede una storia, una tradizione e soprattutto la "Parola di Dio" che deve essere luce ai nostri passi. Una luce per tutti i ministri ordinati e per tutt i cristiani. fraternamente

don Natalino ha detto...

Caro Vincenzo, naturalmene la figura del diacono, e specialmente il suo specifico apostolato all'interno della Santa Madre Chiesa, deve essere scoperto e riscoperto, evitando però colpi di testa personali e attività private, come ci ricordava Julio.
La quasi totalità dei sacerdoti,
crede e spera che questo dono di Dio sviluppi sempre più e, autenticamente si metta a servizio dei figli di Dio.

vincenzo ha detto...

caro padre natalino grazie per la tua attenzione e sono certe che anche gran parte dei diaconi portano nel cuore il desiderio di servire la Chiesa come il Signore vuole e desidera. Restiamo allora tutti in ascolto dello Spirito che sa suggerire strade e pensieri per il domani su solide fondamente che tutti insieme possiamo costruire nel presente. fraternamente