mercoledì 2 settembre 2009

Parroci, diaconi (e mogli)



Le icone che mostrano Gesu che lava i piedi ai propri discepoli sono sempre immagini potenti e che indicano la via che il diacono e` chiamato a percorrere. Ancora una volta vorrei proporla come sfondo del rapporto tra parroci e diaconi. Un rapporto complesso e articolato; un dialogo a volte difficile, a volte inesistente, a volte proficuo e denso di grandi prospettive.
Il rapporto, quindi, tra parroco e diacono e` importante e su questo, credo, che bisogna far crescere il livello della riflessione.
Al riguardo mi piace segnalare uno stralcio di post che il mio amico diacono Luigi Vidoni ha inserito lo scorso 30 agosto sul suo blog. Lo riporto qui di seguito e ringrazio Luigi per il suo prezioso servizio
"(…)A volte il rapporto tra parroci e diaconi (e le mogli) è faticoso, spesso a causa di pretese o di indifferenza. Come aiutare i parroci ad avere fiducia nei loro diaconi e nella disponibilità al servizio di questi e a valorizzare anche le "coppie diaconali" in quanto tali e le loro famiglie?Le difficoltà sono per molti dovute al fatto che i preti non sono abituati a prendere decisioni condividendole con gli altri, sentono come esclusivamente propria la responsabilità della comunità e spesso vedono il diacono come mero esecutore o collaboratore qualificato invece che come corresponsabile e come fratello nell'ordine sacro. Questo è in gran parte dovuto alla formazione seminariale del parroco, che quindi va ricalibrata perché il prete impari non a fare tutto da solo, ma a condividere i pesi e le responsabilità - anche per moltiplicare la gioia - con altri. I sacerdoti potranno cambiare la loro mentalità solo se potranno sperimentare nel loro processo formativo e poi nella loro vita in parrocchia forme di vera fraternità. La ricerca di prossimità col parroco e di dialogo costruttivo da parte della coppia diaconale rende il prete più sensibile alla famiglia e al servizio del diacono. Il rapporto è per alcuni già improntato a condivisione, ascolto e fiducia reciproca e c'è chi già sperimenta una comunione fraterna col parroco."

1 commento:

luigi vidoni ha detto...

Grazie, Vincenzo, per la tua segnalazione.
Non è sempre facile costruire rapporti "semplici" e di condivisione... Io penso che uno dei nostri compiti in quanto diaconi (e con le nostre spose) sia quello di far "sperimentare" concretamente ai nostri sacerdoti una vera fraternità: far fare loro famiglia, con noi e tra di loro.
Siamo dei "privilegiati", perché lo possiamo fare con estrema gratuità.
Un abbraccio,
Luigi