
Credo, infatti, che non ci sia tempo migliore per ascoltare la voce del Signore e toccare le profondità del nostro cuore aprendo lo scrigno nel quale è custodito il nostro essere più vero e autentico.
Le gioie e le sofferenze della nostra esistenza non possono e non debbono incidere in questo dialogo intimo con il nostro creatore che è un Padre buono e misericordioso. E allora come sto immaginando questo tempo? Lo vedo davanti ai miei occhi come l'immagine che ho inserito in questo post. Un tempo di deserto condito dal silenzio interiore interrotto però dal "rumore" di un albero che cresce. Un albero che ha bisogno di essere innaffiato giorno per giorno con le nostre buone opere, con la nostre preghiera e con le nostre piccole o grandi rinunce (che sono scuola di fede). Un albero che sarà sempre più alto e robusto. Sull'orizzonte di questa scena però già si scorge una luce intensa destinata a illuminare la nostra vita. E' la luce della resurrezione del Figlio di Dio che sostiene e che guida i nostri passi in questo tempo così controverso e pieno di ostacoli che siamo chiamati ad attraversare.
Il mio augurio a voi tutti è quello di camminare in questi 40 giorni fidandoci della bontà e del prezioso dono che riceveremo tutti con la Pasqua. Buon cammino.