Il blog è dedicato ai diaconi permanenti italiani ma è aperto a tutta la Chiesa e non solo. I diaconi in Italia sono circa 3500 e svolgono un ministero che il Concilio Vaticano II ha voluto ripristinare. Anche i diaconi hanno qualcosa da dire e da...ascoltare.
mercoledì 12 giugno 2013
Le lamentele ci fanno male al cuore.
Le lamentele fanno male al cuore. Sono cattive; e non soltanto
quelle contro gli altri «ma anche quelle contro noi stessi, quando tutto
ci appare amaro». Con queste considerazioni sulla vita quotidiana Papa
Francesco ha reso attuale l’episodio dei discepoli di Emmaus. Il
Pontefice nel commen...tare il Vangelo si è
soffermato sullo smarrimento dei discepoli per la morte del maestro al
punto tale che «pensarono — ha detto il Papa — fosse bene andarsene
dalla città. Ma, poveretti parlavano sempre di quello, no? e si
lamentavano. Si può dire che questo sia un po’ il giorno delle
lamentele». Ma questi discorsi non facevano altro che farli chiudere in
loro stessi. E in cuor loro pensavano: «Noi avevamo avuto tanta
speranza, ma tutto è fallito». E in questa situazione, ha detto il
Pontefice, «cucinavano la loro vita nel succo delle loro lamentele, e
andavano avanti così». Da qui il riferimento a tutti noi. «Io penso — ha
aggiunto — tante volte che anche noi, quando succedono cose difficili,
anche quando ci visita la Croce, corriamo questo pericolo di
rinchiuderci nelle lamentele». Eppure, anche in quel momento il Signore
«è vicino a noi, ma non lo riconosciamo. Cammina con noi. Ma non lo
riconosciamo. Ci parla anche, e noi non sentiamo». Il lamento è per noi
come «una sicurezza: questa è la mia verità, il fallimento. Non c’è più
speranza». E con questi pensieri anche i discepoli continuavano a
camminare. E «Gesù cosa faceva? Ebbe pazienza nei loro confronti. Prima
li ascolta, poi spiega loro lentamente. E poi, alla fine, si fa vedere».
Gesù, ha aggiunto «fa così con noi. Anche nei momenti più oscuri, lui è
sempre con noi, cammina con noi. E alla fine ci fa vedere la sua
presenza». Tornando alle lamentele, che «sono cattive» perché «ci
tolgono la speranza», Papa Francesco ha esortato a non entrare «in
questo gioco di vivere di lamenti» perché la presenza del Signore si è
resa evidente «quando ha spezzato il pane» e i discepoli hanno potuto
vedere «le piaghe», poi «lui è scomparso». Bisogna avere speranza e
fiducia in Dio che «ci accompagna sempre nel nostro cammino» anche nelle
ore più oscure. «Siamo sicuri, siamo sicuri — ha concluso — che il
Signore mai ci abbandona: sempre è con noi, anche nel momento difficile.
E non cerchiamo rifugio nelle lamentele: ci fanno male al cuore».
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