mercoledì 14 settembre 2011

Scristianizzazione: una provocazione per riflettere.




Ne sentiamo parlare sempre più e da voci sempre più autorevoli. I credenti, soprattutto nell'occidente, diminuiscono. La Germania è quella che, probabilmente, ne mostra in maniera più evidente la concretezza.


Le indagini dei sociologi mettono al centro delle loro analisi questa realtà e le statistiche (i freddi numeri) le accreditano. Ma non basta. Anche tra i credenti sembra che la situazione sia problematica. Basti pensare che, sempre in Germania, solo il 58,7 % dei cattolici e il 47% dei protestanti crede che Dio ha creato la terra, ancora meno -scrive Andrea Galli su Avvenire di oggi a pagina 27- sarebbero coloro che credono nel concepimento verginale di Maria o nella Resurrezione dei morti.... L'età media dei praticanti non è incoraggiante: superiore ai 60 anni sia per i cattolici che per i protestanti.


Il cristianesimo, insomma, sarebbe solo un orizzonte culturale di questo tempo. E la FEDE dove è finita? Quale è il significato della parola FEDE? In che cosa crediamo? Il Santo Padre continua a predicare il coraggio della verità anche a costo di essere impopolare o insultato o disprezzato. Che fare? Il Consiglio della Chiesa evangelica a Stoccarda nel 1945 pensò che fosse necessario:


"Annunciare con più coraggio, pregare con più fiducia, credere con più gioia, amare con più passione".


E oggi è ancora questo un possibile programma? Me lo chiedo da tempo e non ho ancora una risposta. Alcuni ordini monastici di questo tempo credono che sia il momento di ridare vita a quelle antiche oasi di preghiera che sono i monasteri contemplativi dove la preghiera s'incarna con la vita di quanti vi dedicano l'intera esistenza diventando luce per chi decide di farsi aiutare a ritrovare la FEDE.


Chi frequenta questi luoghi nascosti sono soprattutto giovani in ricerca di autenticità o persone in crisi o alla ricerca di verità e di senso. Lasciano le città per trovare pace e gioia.


Io comincio a credere che questo sia un luogo nel quale possano stare insieme non solo monaci e monache, ma anche famiglie e clero. Una sfida per una vera e autentica riscoperta del cristianesimo da vivere oggi per contribuire a costruire la Chiesa del presente e del futuro.




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