Il blog è dedicato ai diaconi permanenti italiani ma è aperto a tutta la Chiesa e non solo. I diaconi in Italia sono circa 3500 e svolgono un ministero che il Concilio Vaticano II ha voluto ripristinare. Anche i diaconi hanno qualcosa da dire e da...ascoltare.
venerdì 29 agosto 2008
Oltre agosto...un alba nuova.
Proprio questa viva speranza ci consente di rimettere forza nelle nostre gambe e spingere i nostri passi oltre i piccoli e grandi ostacoli che spesso si frappongono al nostro andare.
Ognuno di noi, quindi, coltiva dentro di se visioni di futuro capaci di sollevarlo dall'ordinario ma spesso ciò non dipende solo da noi. Per prendere forma il futuro ha bisogno, infatti, della collaborazione e della partecipazione di altre persone che ricoprono ruoli e responsabilità dai quali dipendono alcune cose.
A noi spetta, quindi, mettere la buona volontà e il massimo dell'impegno; agli altri, invece, spetta il compito di sostenere il futuro permettendo che il nostro impegno possa dare forma ad una nuova alba. Queste persone, quindi, hanno una grossa responsabilità. Sono loro che possono veramente aprire orizzonti di speranza per tanti.
Con questo mio intervento vorrei gridare a queste persone che detengono le leve per costruire il futuro di "osare" dando fiducia a cose nuove. Guardare oltre il solito e ordinario scorrere del tempo ci consente di sperare e di andare avanti. Senza questa speranza la vita si spegne e si addormenta per diventare "non vita". Ecco perchè la capacità di costruire il futuro, credo, dipende proprio dall'incontro tra chi può aprire strade nuove e chi queste strade nuove vuole veramente percorrere.
Ognuno di noi, credo, può fare qualcosa e spero che lo faccia veramente. Per questo prego e vi chiedo di pregare insieme a me sapendo che nelle nostre mani, nei nostri occhi, nei nostri orecchi e nelle nostre parole sono custodite le chiavi del futuro. Buon cammino....
mercoledì 27 agosto 2008
Anniversario di matrimonio
Questi nostri primi venti anni di vita matrimoniale sono stati, così come gli hanno definiti i nostri figli (Domenico e Lucia), veramente "straordinari, magnifici, indimenticabili ...ma ripetibili". A loro abbiamo detto "grazie", perchè se ciò è stato possibile è anche loro merito.
Come è nostra abitudine non festeggieremo questa data con lo scambio di "oggetti" ma con un inno di lode al Signore che nella sua infinita bontà ci ha fatto incontrare accompagnandoci tra le strade e i sentieri tortuosi di questo mondo dove non sono mancate e non mancano le prove e le piccole e grandi croci.
Finora ci siamo sempre poggiati l'uno all'altro e la cosa ha funzionato e funziona ma ci siamo accorti che un grande sostegno ci è venuto da Lui, il Padre Nostro, che dall'alto ci guarda e ci guida.
Diciamo, perciò, ancora una volta grazie a Lui, unico vero amico, confidente e sostegno.
martedì 26 agosto 2008
Sepolcri imbiancati
Oggi, come in passato, l'uomo si maschera, si copre il volto e il corpo per "apparire", semplicemente per "apparire" e così facendo trascura l'essenziale e si tuffa, quindi, nell'infelicità.
L'arte di mostrare ciò che non si è si impossessa della natura umana e la trascina in un vortice senza tempo e senza storia. L'uomo costruisce, così, il suo mondo di falsità e di cartone nel quale sprofonda la sua vera umanità. La speranza vera è che ognuno possa riabbracciarsi nel proprio intimo ritrovi se stesso e rscopra la bellezza di una vita in Cristo e con Cristo. Gettare via la maschera è il primo passo che ci permette di fissare lo sguardo sul Padre e gridare: "Signore aiutami e stammi vicino perchè senza di te non posso far nulla".
venerdì 22 agosto 2008
Visita alla Madonna di Canneto
Ho avuto il privilegio di fare servizio all'altare proprio accanto a Mons. Brandolini (tra l'altro grande amico del diaconato) e di gustare la sua omelia carica di intensità e ricca di parole non di circostanza.
Nel primo pomeriggio dopo un modesto pranzo nella Valle abbiamo fatto ritorno a casa lasciandoci dietro l'immagine di un popolo credente che apre le porte alla speranza e ci mostra la grandezza di un fede che sa farsi strada nei cuori di tanta gente e soprattutto dei semplici.
Un'antica leggenda narra di una pastorella di nome Silvana alla quale apparve una bianca Signora raggiante di luce e di celestiale bellezza mentre pascolava il suo gregge. La Signora le chiese di recarsi al paese di Settefrati e chiedesse al parroco di costruire una chiesa su quel posto. La pastorella era preoccupata di portare il suo gregge all'acqua per abbeveralo ma la Signora le disse di non preoccuparsi e nel dire questo dalla roccia dove lei stava sgorgo' una sorgente di acqua limpidissima e fresca; poi lascio' cadere nell'acqua il Suo anello che si trasformo' in migliaia di stelline che fino agli anni cinquanta si potevano ancora pescare nell'acqua della sorgente.Vi fu quindi costruito un Santuario che divenne sempre piu' frequentato e nel corso dei secoli fu ingrandito e rinnovato. Migliaia e migliaia di pellegrini vi si recano ogni anno e moltissimi sono i miracoli attribuiti alla Madonna di Canneto.
domenica 17 agosto 2008
Maria Assunta in cielo: porta della vita
venerdì 8 agosto 2008
Pensieri d'agosto: "Aggrapparsi a Dio".
Ci sono momenti nella vita che delineano orizzonti incerti, circostanze che aprono la mente ai dubbi e alle perplessità, situazioni che non ti spieghi, eventi che non comprendi. E' in questi momenti che ti chiedi : Dio, dove sei? E' la domanda di sempre; è la domanda che ti assale quando lo scoraggiamento ti prende forte e ti chiedi: "Ma se Dio c'è, dov'è? Può mai Dio aver abbandonato l'uomo (suo figlio)? Può mai, Dio, aver abbandonato la Sua Chiesa? Può mai, Dio, permettere che accadano eventi tragici e tanto dolorosi per il cuore di un uomo? Può mai, Dio, volere il male?
Di fronte a tanti fatti della vita che segnano lo scorrere del tempo queste domande ti si fanno presenti e non sai rispondere. Non sai dire nulla e il pensiero vaga in un mare pieno di nebbia senza alcuna possibilità di un orientamento che indichi una meta. Tutto è incerto, tutto è tragicamante (per l'uomo) così oscuro e misterioso che due sono le strade: da un lato la disperazione nera e profonda che si apre su orizzonti ancora più tragici o l'affidarsi al "mistero" (quel piano sconosciuto di Dio per l'uomo). Fidarsi di Dio o scoprire la sua inesistenza, tragica inesistenza.
Fidarsi...fidarsi se non si vuol morire è una necessità. Una necessità ineludibile, una cosa che sostiene i nostri passi in un mondo che senza Dio si fa oscuro e tragico, assolutamente incomprensibile.
Fidarsi per affidarsi resta la soluzione più logica e conveniente; quella che più aiuta a rendere il percorso della vita sostenibile e ad alimentare la nostra interiorità che se è viva e forte non può non avere in sè il desiderio di Dio.
Desiderare è, quindi, già un riconoscere, un dire "si, Dio c'è". Mi conviene che ci sia. Senza Dio, infatti, l'uomo impazzisce e scende negli abissi del delirio.
Spesso però ti accorgi che Dio, che abbiamo imparato a chiamare Padre (come Gesù ci ha insegnato) è assente dalle nostre esistenze e anche chi dovrebbe per missione mostrare il Padre, di fatto, non ne da una chiara testimonianza. Il desiderio egoistico dell'uomo vuole superare i disegni di Dio e oppone resistenza e lavora per costruire modelli di comportamento che negano la presenza di Dio. Ciò, purtroppo, accade anche nella Chiesa (dove il grano e la zizzania crescono insieme) e, dove, quindi, spesso manca la chiara testimonianza della presenza di Dio. Come può l'uomo in cerca di Dio avere modelli guardando cosa accade tra la "gente di Chiesa"?
Ed è così che chi dovrebbe essere modello di umiltà, di amore, di mansuetudine e di docilità si fa strumento di particolarismo e segno di un settarismo che distingue e separa il mondo in buoni e cattivi a seconda del proprio tornaconto. C'è, quindi, chi si oppone ai disegni di Dio, rifiuta il soffio dello Spirito Santo e si costruisce un suo mondo mostrando un modello di comportamento che coinvolge anche altri in atteggiamenti di opposizione che rifiutano il progetto di Dio. Ma quale fede abbiamo? Quale Chiesa viviamo? Quale mondo stiamo costruendo?
Che fare? A quelli che abitano questo mondo potrebbe sembrare strano, ma qui l'unica risposta è mettere da parte i nostri progetti personali, le nostre ambizioni, i nostri desideri di grandezza, farsi docili allo Spirito Santo che agisce come, dove e quando vuole e poi, guardare in alto per invocare
"Padre Nostro...sia fatta la tua volontà...ma liberaci dal male".
Liberaci dal male non solo degli altri ma anche da quello che prende origine da noi e dai nostri stili di comportamento che gli altri osservano e scrutano.