sabato 27 ottobre 2012

Dal Sinodo dei Vescovi "sostegno ai diaconi".

Ieri è stato pubblicato il messaggio del Sinodo dei Vescovi s conclusione della XIII° Assembrea Generale ordinaria. Ebbene è stato bello leggere il sostegno dei Vescovi anche ai diaconi. Ecco il passaggio che riguarda i diaconi: "Accanto ai presbiteri va sostenuta la presenza dei diaconi, ..., per la cui dedizione nei molteplici servizi nelle nostre comunità non saremo mai abbastanza riconoscenti. Anche a tutti costoro chiediamo di porre la loro presenza e il loro servizio nella Chiesa nell’ottica della nuova evangelizzazione, curando la propria formazione umana e cristiana, la conoscenza della fede e la sensibilità ai fenomeni culturali odierni".
Questo sostegno dei Vescovi è molto bello e ci aiuta a compiere con sempre maggior impegno e dedizione il nostro servizio. Grazie.


giovedì 25 ottobre 2012

Fede, musica e sorriso

Si chiama Luis Antonio Tagle, ha 53 anni, filippino ed è Arcivescovo di Manila. Sarà Cardinale, uno dei sei che Papa Benedetto XVI ha scelto per il concistoro del 24 novembre 2012.
Perchè ho voluto scrivere di Lui nel mio blog? Semplice. Le notizie che circolano sul suo conto sono delle belle novità per la nostra amata Chiesa.
Mons. Tagle è un trascinatore di folle, un grande comunicatore, un uomo semplice che -scrivono i giornalisti-  non ama trine e merletti. Le cronache del Sinodo in corso in questi giorni a Roma di lui raccontano che nel corso del suo intervento ha detto: «Una ragazza mi ha chiesto: “Siamo noi giovani che ci siamo persi o è la Chiesa ad averci perduti?”», ha raccontato. E nel dare la sua risposta l'arcivescovo di Manila non ha proposto ricette muscolari, ma ha parlato di umiltà, rispetto, ascolto dell'altro e persino silenzio come via di un'evangelizzazione capace di rivelare realmente il volto di Gesù.
Se non sono novità queste?
Allora ho subito pensato che lo Spirito Santo soffia ancora ed è capace di stupirci quando nemmeno ce lo aspettiamo.
Mons. Tagle viene dalle Filippine dove abitano gran parte dei cristiani che vivono in Asia. Sappiamo tutti che i filippini ha detto ancora Mons. Tagle: "E' gente semplice, la maggioranza è povera, ma la loro ricchezza è  la fede, la musica e il sorriso".
Le cronache, inoltre, raccontano, inoltre, dello stupore che ebbe un gruppo di operai in attesa della Santa Messa che, essendo impedito il loro cappellano, si videro arrivare proprio Mons. Tagle in bicicletta, alle quattro del mattino. .


mercoledì 24 ottobre 2012

Pregare, pregare ancora, pregare sempre

Pregare è una dimensione connaturale all'uomo. Ogni uomo è potenzialmente uomo di preghiera nel senso che se riesce ad aprirsi all'ascolto, la voce dell'infinito è capace di penetrare nel suo cuore e toccare le corde delle emozioni. Se abbiamo avuto la gioia di incontrare uomini aperti all'ascolto della Parola di Dio, infatti, subito ci accorgiamo che da loro proviene un senso di pace, di quietudine e, quindi, di grande armonia. La preghiera apre i sensi più intimi della persona al dialogo e assicura ad essa una vita in sintonia con l'universo.
Anche la sofferenza e la morte si fanno più dolci e meno oppressive e tutte le cose intorno si colorano di Dio. L'uomo di preghiera, infatti, è capace di scorgere l'orma invisibile di Dio tra le pieghe degli eventi quotidiani e accogliere i fatti come inseriti in un disegno provvidenziale pensato e voluto dal Padre.
Certe cose che ci accadono, infatti, non ci piacciono affatto, altre ci fanno soffrire, di alcune non ci diamo ragione. Anche queste sono volute da Dio? No di certo. Molto spesso queste sono il frutto di scelte sbagliate fatte a livello personale o prodotte dalla società, oppure sono la conseguenze della cattiveria e del male che, purtroppo, il maligno, principe di questo mondo, semina qua e là per tormentare le nostre esistenze. E le malattie? Non è certo Dio che vuole il nostro male (il libro di Giobbe insegna). E perchè allora le permette? E' uno dei grandi misteri al quale non abbiamo risposta. Ecco, quindi, la grande necessità di pregare, di pregare ancora, di pregare sempre.
Nella preghiera le nostre vanità svaniscono; il nostro orgoglio si rannicchia in un cantuccio; la nostra voglia di affermazione si affievolisce e la vita possiede la pace, la gioia vera ed è capace, per davvero, di diffondere l'amore.
Quello di cui, allora, abbiamo veramente bisogno è di "Pregare, pregare ancora, pregare sempre".
 

venerdì 19 ottobre 2012

Dalla ragione alla fede

Tutti conosciamo la storia del "giovane ricco" e sappiamo bene che egli rattristato per la risposta ricevuta da Gesù se ne và via. Il Signore ci chiede "tutto": va...vendi...dona...vieni...seguimi...  Ciascuno di noi, infatti, ha tante cose, molti attaccamenti, tante ricchezze ... Spesso siamo molto attaccati ai nostri progetti, al nostro egoismo, alle nostre idee (anche ragionevoli), al successo, al potere, ... Il Signore, però, è esigente...ci chiede di compiere passi sempre più importanti verso di Lui.  Ci invita così ad accettare non i nostri progetti ma i suoi progetti. In questa logica di Dio, l'obbedienza alla Chiesa diventa un mezzo nel quale provare la nostra adesione ai progetti di Dio. A volte intervengono malattie, insuccessi, limiti di ogni genere che fermano i nostri progetti e ci invitano a riflettere  e meditare su come aderire per davvero alla vocazione che abbiamo ricevuto nel nostro stato di vita.
Ogni uomo/donna, sacerdote, religioso, diacono sposato, marito, moglie, giovane, anziani nel suo stato di vita, ha la possibilità reale di essere "perfetto" se riesce a passare dalla logica delle idee proprie fondate sulla "ragione" alla logica delle idee dell'uomo di fede che si fa guidare da un cuore illuminato dallo Spirito Santo.
Chiediamo al Signorte la saggezza e la sapienza del cuore e accettiamo la croce che è scandalo per i giudei e follia per i greci e forse anche per noi è un po' l'una un po' l'altro. Lasciamoci coinvolgere...
 
 
 

sabato 6 ottobre 2012

Virtù, vita eterna e demonio




Questo affresco del Perugino ha per titolo "La Speranza" una delle virtù teologali. E' un affresco significativo perché vuole esprimere non una speranza "in generale" ma la Speranza nel Padre che ha promesso amore al suo Figlio. Al centro dell'affresco del Perugino, infatti c'è Dio Padre che sorregge la sfera che rappresenta l'universo. Attorno ci sono gli angeli.
Ma chi c'è sotto? I messaggeri della promessa divina, i Profeti a sinistra e le Sibille a destra. I Profeti hanno un cartiglio che annuncia la venuta del Signore. Si tratta di citazioni dell'Antico Testamento che riguardano Gesù e la sua venuta. Ma il Perugino con le Sibille fa comprendere che anche la sapienza umana classica aveva prefigurato la venuta di Gesù nel mondo.

La Speranza, quindi, è una verità divina ma che Dio-il Padre ha infuso nel cuore dell'uomo, di ogni uomo. Lo stesso San Bruno, di cui oggi si fa memoria (6 ottobre) e che fu un grande eremita nato nel 1030 in Germania e morto a Serra San Bruno nel 1091 parlò di questa verità coniugandola con la virtù della speranza messa in relazione con la vita eterna. E, tra l'altro ebbe a dire:

“Beato l’uomo che supera le sue prove : dopo aver dato la prova della sua virtù, egli riceverà la vita eterna”.

Ebbene, in questo tempo “Virtù” e “Vita eterna” appaiono due parole lontane e antiquate ma io credo proprio che non sia così. Di certo appartengono ad ogni vita cristiana e all'impegno quotiditiano  di chi attraversa la sua esistenza con forza e coraggio di uomo libero. Di fatto appartengono anche al non credente che sa ascoltare la voce profonda che parla dentro di Lui.

Oggi, si sà, sono sempre di più quelli che non si curano tanto di coltivare questa virtù. Non se ne preoccupano per niente in quanto vivono nella ricerca del piacere, del potere e della ricchezza come fine ultimo della propria esistenza.
Sono sicuro, però, che la nostra vita, invece, ha un senso ulteriore. Il nostro fine ultimo non può essere la gloria personale che è effimera e svanisce presto, nemmeno lo è l'accumulo delle ricchezze, anch'esso un fine temporaneo e fuggevole, e neanche lo è il potere esercitato con arroganza...Credo che l'unico fine per il quale è bello e buono vivere sia la vita eterna e la speranza che il  Padre ami anche noi come ha dimostrato di fare con Gesù. Questa è, per davvero, una spinta forte a camminare ancora nonostante le difficoltà e nonostante certi "oscuri e grigi figuri" che si aggirano nel nostro quotidiano.
Questi non sono altro che il volto umano del demonio dal quale nei momenti di buio personale (e sono tanti) vorrebbero sfuggire ma sbagliando ancora si attaccano,a pratiche magiche. Così facendo non ci potranno riuscire perchè la loro vita è stata bracciata dai tentacoli del principe di questo mondo (il demonio).

Siamo però sicuri che il bene vincerà e anche questa è la nostra speranza!!!