sabato 26 febbraio 2011

Giustizia e povertà


Ieri sera nella mia parrocchia abbiamo organizzato un incontro al quale abbiamo invitato le "persone di buona volontà", disponibili e sensibili verso i "poveri".
Perchè? C'è una evidente necessità di potenziare i servizi Caritas già attivi per far fronte ad altre situazioni che si fanno sempre più forti.
All'incontro hanno partecipato 15 persone che si sono dette disponibili a collaborare nel progettare e mettere in atto iniziative concrete ma anche e soprattutto politiche di educazione e di sensibilizzazione alle tematiche della carità rivolte alla comunità tutta.
E' molto probabile che la prima concreta iniziativa in questa direzione possa partire già mercoledì 9 marzo, giorno delle ceneri e, quindi, inizio della quaresima.
Con il parroco siamo d'accordo che occorre coinvolgere sempre più persone della Comunità al fine di realizzare una presenza che sia di stimolo per tutta la Città verso pratiche orientate all'amore per il prossimo.
Tutto questo perchè la "giustizia" possa diventare il metro con il quale misurare la concretezza del nostro agire quotidiano.

sabato 19 febbraio 2011

I diaconi e il loro impegno


Un mio amico prete con il quale conversavo in merito al diaconato e ai diaconi, tra le altre cose mi ha detto. "Fate qualcosa di visibile, qualcosa che vi qualifichi, qualcosa che faccia vedere che siete persone di valore....".

Ci ho pensato un attimo, poi gli ho detto che ai diaconi basta essere persone di relazione capaci di guidare la propria famglia in un tempo e in un contesto nel quale già questo mi sembra una buona testimonianza. ll resto viene da se e non ha bisogno del clamore delle cronache giornalistiche e nemmeno del riconoscimento pubblico sia dentro che fuori la Chesa. Poi il confronto è proseguito su altro ...

Questa mattina, poi sulla mia cittadina, Castelforte, c'era uno splendido sole e la primavera ha iniziato a mostrarsi. Allora sono sceso nel piccolo giardino sotto casa e ho iniziato a vangare il terreno per prepararlo ad accogliere il piccolo orto che da qualche anno cerco di coltivare con mia moglie. Ebbene mi sono tornate in mente le parole del mio carissimo amico prete e mentre riflettevo mi è tornata in mente la Prima lettera a Timoteo dove si parla dei diaconi.
Nel pomeriggio dopo aver fatto visita ad un amico che ha perso la moglie due mesi fa, ho preso tra le mani la Bibbia e sono andato a prendere la lettera a Timoteo per ritrovare il passo dedicato ai diaconi e rileggerlo:

1TM 3, 8-13 "Allo stesso modo (dei vescovi) i diaconi siano persone degne e sincere nel parlare, moderati nell'uso del vino e non avidi di guadagni disonesti, e conservino il mistero della fede in una coscienza pura. Perciò siano prima sottoposti a una prova e poi, se trovati irreprensibili, siano ammessi al loro servizio. Allo stesso modo le donne siano persone degne, non maldicenti, sobrie, fedeli in tutto. I diaconi siano mariti di una sola donna e capaci di guidare bene i figli e le proprie famiglie. Coloro infatti che avranno esercitato bene il loro ministero, si acquisteranno un grado degno di onore e un grande coraggio nella fede in Cristo Gesù".

Insomma è nella vita quotidiana con la propria famiglia (moglie e figli) che il diacono prima di tutto gioca la sua carta vincente, poi il ministero è una conseguenza logica nella quale non sono chiamati a fare cose grandi ma ad esprimere umilmente la fede nel Dio Padre che è sempre misericordioso e del quale siano chiamati a fidarci e al quale dobbiamo affidarci.

Lo Spirito Santo scrive anche attraverso le strade storte degli uomini. E allora di cosa dobbiamo aver paura? Facciano ciò che credono opportuno a noi spetta il solo compito di saper guidare la famiglia e di esercitare bene il ministero affidato. (Wei mica poco...).

giovedì 3 febbraio 2011

I diaconi e l'accoglienza dei poveri.


Stanno aumentando i centri di ascolto nelle realtà parrocchiali della mia diocesi. A giorni ne aprirà uno nuovo in una parrocchia situata nelle immediate vicinanze di quella dove io presto servizio. E' una bella notizia. E' ancora più bella perchè a prestarvi servizio sarà il diacono che in quella parrocchia è stato inviato a prestare il suo ministero dal Vescovo. Che bello!!! Ma non basta. La Caritas diocesana che è già molto attiva e che gestiste, tra le altre cose, anche una mensa diurna e alcuni posti letto si sta organizzando per promuovere la costituzione di una rete di centri di ascolto per cercare di arginare il fenomeno dell'usura.
Le parrocchie, con le rispettive comunità, sono state, quindi, chiamate ad organizzarsi e a collaborare. Quale occasione migliore per i vari diaconi che vi prestano servizio di dedicarsi a questo compito?
La povertà è antica come il mondo. I poveri ci sono sempre stati e sempre ci saranno. E' una realtà che non possiamo negare. Non la possiamo negare in questo nostro tempo nel quale, anzi. le sacche di povertà stanno aumentando e molti che vivevano in situazione "tranquilla" sono precipitati e stanno precipitando tra i "poveri". Colpa della crisi, si dice. Ma non è di questo che intendo parlare. Intendo, invece, porre o riproporre il ruolo e il compito dei diaconi come ministri della carità. Atti 6, 1-7 è spesso citato a questo proposito. Altri, però, sottolineano come i diaconi siano chiamati a servire anche nell'Evangelizzazione oltre che nella Carità (vedi Stefano, Filippo, ecc.). Allora?
Allora io proporrei ai diaconi che possono Evangelizzare e farlo in maniera piena riconquistando un proprio spazio di servizio al fianco dei poveri; al fianco di quanti vivono il bisogno; di quanti desiderano o si aspettano di incontrare "Cristo".
Cristo non ha mani, ha le nostre mani;
non ha occhi ma ha i nostri occhi;
non ha orecchi ma sente attraverso di noi.
Rendere presente e visibile Cristo è compito di ogni battezzato ma, in maniera speciale è chiamato a farlo il diacono a cui è stata conferita la grazia sacramentale. Il diacono, quindi, è proprio colui il quale è chiamato a riproporre l'immagine del Cristo-Servo nella comunità, per la comunità e, direi, per il mondo intero. Ebbene, in che modo, ciascuno di noi diaconi può rendere testimonianza ed evangelizzare il proprio quotidiano. Forse, è proprio in questo nostro tempo così complesso e difficile e nel quale le povertà materiali e morali stanno conquistando sempre più spazi che il diacono è chiamato a "scendere" tra gli ultimi rendendo chiara e visibile l'immagine del Cristo-Servo che questo ministero è chiamato ad incarnare.