lunedì 28 aprile 2008

1° Anniversario Ordinazione diaconale

Oggi, 28 aprile 2008, ricorre il 1° anniversario della mia ordinazione diaconale. E' un giorno speciale; un giorno che ha cambiato la mia vita e nella quale il Signore, nella sua infinita misericordia, mi ha voluto a suo servizio in maniera più piena.
Ringrazio Dio di questa Grazia e pur riconoscendo la mia pochezza e l'assenza di ogni mio merito riconfermo il mio impegno a camminare sulle strade che il Signore mi ha indicato e che ogni giorno mi aiuta a percorrere. Senza il Suo sostegno e senza il Suo aiuto nulla potrei fare; mi è, perciò, di grande conforto, la certezza della Sua presenza costante e vigile. Una presenza che c'è anche nei momenti difficili e tristi che questa vita ci riserva piena di tribolazioni e di preoccupazioni. La fiducia che il Signore vuole sempre il nostro bene e che opera a nostro favore mi è di grande conforto.
Vorrei, inoltre, augurare a tutti i confratelli d'ordinazione (nella foto -partendo da sinistra- Mario, Guido, Alessandro, Luigi, Pasquale, Biagio e Pietro) di continuare a camminare nella Grazia del Signore per il bene nostro e della sua Santa Chiesa.
Intanto questa sera alle 18.30 ci ritroveremo tutti insieme nel Seminario Minore, con le nostre famiglie e il nostro Arcivescovo S.E. Mons. Fabio Bernardo D'Onorio per una celebrazione e un'agape fraterna.

domenica 20 aprile 2008

Convegno Porta Parola


Dal 24 aprile sarò a Bibione per il Convegno degli animatori della cultura e della comunicazione promosso e organizzato da Avvenire. Sarà un appuntamento di grande rilievo perchè dopo un po' di tempo rimette a confronto quanti si occupano di comunicazione all'interno delle parrocchie e delle diocesi di appartenenza. Io andrò con il Direttore dell'Ufficio Comunicazioni Sociali.
Comunicare oggi è la grande sfida che occorre raccogliere e nella quale cercare di giocare per raccontare Gesù e la sua storia. Un uomo e una storia ancora capaci di toccare il cuore dell'uomo e far riflettere il suo cervello; un uomo e una storia che possono ancora essere luce ai nostri passi; un uomo e una storia che ci mostrano l'esistenza di un futuro che possiamo raggiungere e vedere; un uomo e una storia capaci di trasmettere speranza e pace.
Il Convegno dei Porta Parola servirà a rimettere al centro questo aspetto della "missione" e ad evidenziare strade e percorsi che in tutta Italia sostengono la rievangelizzazione. D'altra parte l'impegno nelle comunicazioni sociali è il mio specifico campo di missione. Qui, l'Arcivescovo mi ha voluto e qui "gioco" il mio servizio. La radio diocesana (Radio Civita) associata al circuito delle radio in Blu è lo strumento che mi è stato affidato. E' un mondo bello e accattivante, faticoso e stimolante dove si può agire anche con fantasia. A Bibione vado anche per condividere questa esperienza guardandomi intorno per portare idee nuove adatte al mio contesto.

lunedì 14 aprile 2008

Benedetto XVI, famiglia e diaconato


"Non va infine dimenticato che anche quella al matrimonio cristiano è una vocazione missionaria: gli sposi, infatti, sono chiamati a vivere il Vangelo nelle famiglie, negli ambienti di lavoro, nelle comunità parrocchiali e civili. In certi casi, inoltre, offrono la loro preziosa collaborazione nella missione ad gentes".
Il Santo Padre ha voluto ricordare la vocazione alla santità della famiglia nello stesso giorno nel quale la Chiesa ha celebrato la Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni. E' un bel campanello che suona come segnale di richiamo a quanti hanno concentrato la propria idea di vocazione limitandosi a quelle sacerdotali e/o religiose. La frase di Benedetto XVI mi ha fatto anche venire in mente la testimonianza di Aquila e Priscilla e di come la loro casa si è aperta alla missione ospitando Paolo e la Comunità cristiana. E' uno stile di vita che, da sempre, ha appassionato sia me che mia moglie. La nostra casa, infatti, da anni, è aperta a tutti e accoglie in alcuni momenti particolari amici e famiglie che vogliono condividere una preghiera comune che celebriamo sullo stile di taizè. In questo quadro, credo, che il diacono permanente (sposato e con figli) può veramente incarnate bene questo ideale e unire famiglia e comunità testimoniando nel concreto la vita cristiana. Il diaconato, quindi, può aprire e far crescere questa specifica "missione" e dare corpo ad uno stile di servizio attento alla società e alla famiglia.

giovedì 10 aprile 2008

Povertà segno di questo tempo


Guardiamo spesso in televisione immagini di persone che non hanno da mangiare, di bambini così magri che fanno impressione. I giornali, a volte, ci mostrano foto nelle quali i volti sono segnati dal dolore e la sofferenza è l'unico vero messaggio. Per contrasto gli stessi mezzi di informazione ci consegnano le coordinate di una società ricca e opulenta. Nel mezzo chi non sta né di quà né di là ma che cerca di sopravvivere ogni giorno investendo sulla dignità di persone che non rinunciano ad apparire diverse da come sono.

Anche in Italia la realtà si fa più dura e le notizie fanno registrare il caso dei cosidetti "nuovi poveri". Ci dicono che la classe media sta diminuendo e che il futuro non evidenzia nulla di posivito.

Non so se in questo modo vogliono raccontare la realtà, oppure, esagerano per assecondare l'opinione dominante.

Il costo dei generi alimentari cresce di pari passo con il prezzo della benzina e tutto il resto segue questo ritmo. Ci sono famiglie che non arrivano alla quarta settimana, altre che non arrivano alla terza. Che fare?

Sono rimasti solo i politici, in questi giorni impegnati nella campagna elettorale, a lanciare promesse. Ma che centra tutto questo con il mio blog. Credo che l'argomento sia invece molto importante perchè ci interpella come uomini e come cristiani. Ma ci interpella ancora di più come diaconi impegnati ad incarnare il Cristo servo.

Che fare? Mi chiedo questo: che fare? Forse è il tempo che la Chiesa deve potenziare ancora di
più il ruolo di intervento nel sociale. Lo dico perchè non credo che le istituzioni siano veramente capaci di far fronte a tutto come si dovrebbe. Credo che occorre anche recuperare il senso di una solidarietà vera tra le persone che si è persa nelle pieghe di una storia dove l'individualismo si è fatto regola.
Parliamo tra noi di Comunità. Ma cosa significa Comunità, quale è il senso vero di questo termine. Dove sta la Comunità? Chi forma la Comunità? Chi dobbiamo, nella sostanza, pensare che sia la Comunità?
Ha ancora un senso per quanti si dicono cristiani vivere da cristiani? E come vivere da cristiani in questo tempo? Ci sono segni di speranza? Quali i segni dei tempi?

giovedì 3 aprile 2008

Giovanni Paolo II aveva qualità soprannaturali


"Qualità soprannaturali" per Giovanni Paolo II. Lo ha detto Benedetto XVI e ha aggiunto che avera "un'eccezionale sensibilità spirituale e mistica". Poi ha descritto la forza della sua preghiera. Vorrei anche io, magari insieme a voi, pregare perche Giovanni Paolo II possa intercedere per ognuno di noi e per quanti di nostra conoscenza hanno bisogno di un aiuto e di un sostegno. Vorrei anche pregare perchè il Signore sappia ispirare tutti noi a farci strumento del suo aiuto e del suo sostegno ai fratelli che incontriamo e/o che cerchiamo nel quotidiano. Il Padre agisce, infatti, attraverso di noi e noi siamo chiamati ad accogliere il suo progetto d'amore. Pace a voi tutti.