venerdì 15 febbraio 2008

Dibattito diaconato: interviene Luigi Accattoli



Qualche settimana fa mi sono permesso di interessare Luigi Accattoli, vaticanista del Corriere della Sera sulla realtà del diaconato chiedendogli di aiutare i diaconi a riaccedere il fuoco per una riflessione condivisa su questo ministero che il Vaticano II ha voluto ripristinare. Gli sono veramente grato per aver voluto raccogliere questo appello che sostiene in maniera forte ed autorevole questa esigenza di confronto. Grazie Luigi per l'attenzione.

Ho atteso qualche giorno prima di intervenire sul blog di Luigi ( http://www.luigiaccattoli.it/blog/ ). Volevo leggere reazioni e opinioni. Ora invito anche tutti i diaconi che lo desiderano a leggere i post inseriti nelle due news inserite da Luigi e che mi sembrano molto interessanti in quanto prospettano una realtà del diaconato viva e sentita. Ci mostrano un ministero sentito in maniera autentica nel popolo cristiano.

Il diaconato, quindi, può dire ancora molto e per farlo ha bisogno di riprendere un cammino vero capace di mostrare il suo ruolo profetico e di costruttore di fraternità nel nostro tessuto ecclesiale e sociale.

Sosteniamo il diaconato e aiutiamo la riflessione e il dibattito su questo ministero che aiuta i diaconi e tutta la Chiesa a camminare nella direzione voluta da Dio. Vorrei allora chiedere a voi tutti di esprimervi su questo ministero e sugli ambiti di servizio da privilegiare.

domenica 10 febbraio 2008

La gioia di Papa Ratzinger per il diaconato (2)

"Io penso -ha ancora detto al Santo Padre al clero romano nel corso dell'incontro di giovedì 7 febbraio 2008- che una caratteristica del ministero dei diaconi è proprio la molteplicità delle applicazioni del diaconato. Nella Commissione teologica internazionale, alcuni anni fa, abbiamo studiato a lungo il diaconato nella storia e anche nel presente della Chiesa. E abbiamo scoperto proprio questo: non c'è un profilo unico. Quanto si deve fare, varia a seconda della preparazione delle persone, delle situazioni nelle quali si trovano. Ci possono essere applicazioni e concretizzazioni diversissime, sempre in comunione con il vescovo e con la parrocchia, naturalmente".
Questo secondo stralcio della risposta del Santo Padre ad una specifica domanda da parte di un diacono di Roma mostra come il Papa sia attento alla realtà del diaconato che si presente in maniera diversificata e attesta una ricchezza di presenza in tutti gli ambiti pastorali. E più avanti nella stessa risposta il Papa dice ancora: "...potrebbero essere impegnati nel settore culturale, oggi così importante, o potrebbero avere una voce e un posto significativo nel settore educativo. Pensiamo quest'anno proprio al problema dell'educazione come centrale per il nostro futuro, per il futuro dell'umanità. Certo, -ha detto ancora il Papa- il settore della carutà era a Roma il settore originario, perchè i titoli presbiterali e le diaconie erano centri della carità cristiana. Questo era fin dall'inizio nella città di Roma un settore fondamentale. Nella mia enciclica Deus Caritas est ho mostrato che non solo la predicazione e la liturgia sono essenziali per la Chiesa e per il ministero della Chiesa, ma lo è altrettanto l'essere per i poveri, per i bisognosi, il servizio della caritas nelle sue molteplici dimensioni. Quindi spero che in ogni tempo, in ogni diocesi, pur con situazioni diverse, questa rimarrrà una dimensione fondamentale e anche prioritaria per l'impegno dei diaconi, sia pure non l'unica, come ci mostra anche la Chiesa primitiva, dove i sette diaconi erano stati eletti proprio per consentire agli apostoli di dedicarsi alla preghiera, alla liturgia, alla predicazione. Anche se poi Stefano si trova nella situazione di dover predicare agli ellenisti, agli ebrei di lingua greca e così si allarga il campo della predicazione....".



sabato 9 febbraio 2008

La gioia di Papa Ratzinger per il diaconato (1)



"Vorrei esprimere la mia gioia e la mia gratitudine al Concilio, perchè ha restaurato questo importante ministero nella Chiesa universale. Devo dire che quando ero arcivescovo di Monaco non ho trovato forse più di tre o quattro diaconi e ho favorito molto questo ministero, perchè mi sembra che appartenga alla ricchezza del ministero sacramentale nella Chiesa. Nello stesso tempo, può essere anche un collegamento tra il mondo laico, il mondo professionale e il mondo del ministero sacerdotale. Perchè molti diaconi continuano a svolgere le loro professioni e mantengono le loro posizioni, importanti o anche di vita semplice, mentre il sabato e la domenica lavorano nella Chiesa. Così testimoniano nel mondo di oggi, anche nel mondo del lavoro, la presenza della fede, il ministero sacramentale dell'Ordine. Questo mi sembra molto importante: la visibilità della dimensione diaconale". (Un passo della risposta del Santo Padre Benedetto XVI ad una domanda posta dal diacono Giuseppe Corona della diocesi di Roma nel corso dell'incontro di giovedì 7 febbraio nell'Aula delle Benedizioni con il clero di Roma). SEGUE

martedì 5 febbraio 2008

Nel Triveneto anche i Diaconi potranno avere cura d'anime



Si intitola “Diaconato permanente nelle Chiese del Triveneto” la nota pastorale emanata dai vescovi della Conferenza episcopale triveneta in questi giorni e in risposta alla domanda di indirizzo nata a partire dalla vita concreta delle varie diocesi.
Per i Vescovi del Triveneto nelle parrocchie ove non sia possibile la presenza costante di un presbitero la cura pastorale potrà essere affidata ad un Diacono. Questa possibilità si sta già prospettando in alcune Diocesi.
Nella regione ecclesiastica triveneta la realtà del diaconato permanente coinvolge 270 persone (la maggior parte delle quali coniugate) più altre 90 tra aspiranti e candidati al diaconato: tra le varie diocesi del Triveneto spiccano in particolare i 31 diaconi presenti a Padova, i 27 di Venezia, i 26 di Verona e i 25 di Udine e Vicenza.
“Le Chiese del Triveneto - è scritto nella nota -, consapevoli di accogliere un dono dello Spirito, ormai da lunghi anni hanno avuto modo di sperimentare, con gioiosa gratitudine, la presenza del diaconato permanente”. Con tale intervento i vescovi intendono ora “individuare delle linee comuni che, mentre attuano fedelmente le indicazioni anche recenti del Magistero, cercano di rispondere in modo concreto alla sensibilità e alle esigenze specifiche delle nostre comunità”.
Il testo si sofferma sul discernimento, sulle modalità e sui contenuti del cammino di formazione dei candidati e dei diaconi. La nota tratta inoltre del ministero del diacono e dei suoi ambiti privilegiati di esercizio che, in relazione alle diverse competenze che un diacono può assumere, dovrà sempre tenere conto “del ministero tipico della diaconia che è il servizio della carità”.
In questo quadro sottolineo gli ambiti di servizio che Vescovi del Triveneto intendono privilegiare: Le Chiese del Triveneto, aperte ad ogni legittima espressione ministeriale del Diacono, intendono privilegiare i seguenti uffici:
Cooperatore parrocchiale all’interno di comunità in cui già operi il parroco da solo o con altri presbiteri oppure affidate in solidum a più presbiteri. Oltre ai compiti e ai ministeri consueti del Diacono, gli possono essere assegnati specifici ambiti di competenza all’interno della pastorale parrocchiale, determinati dal decreto di nomina e precisati nel progetto pastorale parrocchiale. Nello svolgimento di tali compiti, rapportati realisticamente alla situazione personale, familiare e professionale dei diaconi, si è attenti affinché non vengano relegati a impegni marginali, a funzioni meramente suppletive.
Ministero diocesano: oltre agli uffici propriamente ecclesiastici che possono essere affidati ai ministri ordinati non presbiteri nella curia e negli organismi diocesani, può assumere particolare rilievo il ministero diaconale nell’ambito di settori specifici della pastorale diocesana o interparrocchiale, ad esempio la pastorale della solidarietà, dei gruppi etnici, della famiglia, del mondo del lavoro, della salute, ecc.
In alcune Diocesi, si sta prospettando che una parrocchia dove non sia possibile la presenza costante di un presbitero, venga affidata alla cura pastorale di un Diacono alle condizioni previste dal can. 517 § 2.

Le Chiese del Triveneto e i loro responsabili si impegnano a custodire i diversi ambiti perché il Diacono possa acquisire una sua identità e non diventare palliativo alla carenza di preti.

Circa l’ambito dell’esercizio del ministero diaconale si evidenzia che il Diacono è a servizio della Diocesi e deve quindi essere disponibile alla mobilità, secondo la missione che il Vescovo gli affiderà.

C’è da tener presente come la scarsa conoscenza che i fedeli delle Chiese del Nord-Est hanno di questo sacramento esiga un forte impegno per far comprendere alle comunità cristiane cos’è veramente il diaconato. Tale comprensione potrà realizzarsi favorendo nelle nostre comunità la comunione come sinodalità e missionarietà.
Credo che si tratti di una nota pastorale molto importante e che indica un cammino significativo per il diaconato. Un cammino che implica anche una forte responsabilità anche dei diaconi chiamati a servizi di cura pastorale.

domenica 3 febbraio 2008

Gesù e Paolo - Vite parallele



In questi giorni ho letto il libro di O'Connor "Gesù e Paolo". E' un testo scorrevole e interessante che conduce il lettore all'interno del vissuto di Gesù e di Paolo. O'Connor sceglie alcuni momenti cardine della loro vita terrena e ne mostra le "possibili" convergenze e similitudini. E' ricco di citazioni anche non cristiane. E' un testo che ci aiuta a leggere meglio tra le pieghe dei vangeli mostrando lo sfondo culturale, economico, sociale e politico.

Insomma un bel libro da leggere in poco tempo e che suggerisce atmosfere che possono sostenere elementi di catechesi e di annuncio anche nel nostro ministero diaconale. L'ho letto, l'ho gustato e apprezzato. Ve lo suggerisco. Buona lettura. Dimenticavo: è edito dalla San Paolo ed ha un prezzo di copertina di € 14.00 (2008).