domenica 25 novembre 2007

Quattro nuovi diaconi a Senigallia



La famiglia diaconale cresce. Oggi pomeriggio alle 18.00 S.E. Mons. Giuseppe Orlandoni ha ordinato quattro nuovi diaconi permanenti. Era un evento molto atteso dal momento che l’ultimo Diacono permanente ordinato nella Diocesi di Senigallia fu Giuseppe Vita, 17 anni fa. Si tratta di Bernardino Di Sarra, di Giovanni Di Ventura, di Marco Filonzi e di Giancarlo Girolimini.
Giovanni Di Ventura, Parrocchia di Ostra, 57 anni, è sposato ed ha una figlia.“Questa scelta vocazionale è maturata nel corso degli anni. Ho iniziato il mio servizio all’altare come ministrante all’età di sei anni, accompagnato da mia madre, in una parrocchia della città di Fermo, nella quale risiedevo. Poi ho proseguito a Cagli, dove mio padre, militare dell’arma, era stato trasferito e quindi di nuovo a Fermo, fino all’età di 18 anni. Da circa quarant’anni risiedo in Ostra, dove ho maturato le mie esperienze spirituali ed umane più significative: l’incontro con mia moglie Laura; la condivisione di un cammino, con un gruppo di giovani universitari prima e con il Movimento di Comunione e Liberazione poi. In seguito ci sono stati il Matrimonio, la nascita di Chiara, l’impegno in Parrocchia come Ministro ausiliario dell’Eucarestia ed il lavoro che svolgo da 21 anni presso la Casa di cura Villa Silvia. Sei anni fa mi
sono iscritto al Corso per Ministeri istituiti, che oltre a fornirmi gli strumenti culturali per approfondire la mia fede, mi ha aiutato a capire che il Signore mi chiamava ad un servizio più generoso, improntato alla carità in favore della Chiesa. Da qui le tappe successive del cammino diaconale fino ad oggi”.
Marco Filonzi, parrocchia di Marina di Montemarciano, 61 anni, è sposato ed ha 2 figli.“Non ci sono state delle esperienze particolari che mi hanno portato a prendere questa decisione. E’ stato un cammino iniziato da giovane che poi si è fermato e verso i quarant’anni è ripreso con la voglia di riscoprire una fede messa per un po’ nel dimenticatoio. Negli anni ’80 ho cominciato a ripercorrere il cammino spirituale, che poi è arrivato a questa maturazione, all’impegno attuale”.
Giancarlo Girolimini, della parrocchia di Belvedere, ha 61 anni, è sposato ed ha una figlia.“Ho maturato questa decisione durante la ricerca di qualcosa di più, in seguito ad una disgrazia in famiglia. Sicuramente con l’ordinazione ci saranno degli impegni in più ma a livello spirituale non cambierà molto.In Parrocchia faccio parte del gruppo di preghiera del Rinnovamento dello Spirito e pian piano mi sono affiancato al sacerdote partecipando alle varie attività”
Bernardino Di Sarra, Parrocchia di Pianello di Ostra, 50 anni, è sposato ed ha 4 figli.“Diversi anni fa aiutavo un Ministro ausiliario per l’Eucarestia. Dopo aver svolto questo servizio, ho chiesto al Parroco di allora, don Umberto Gasperini, di poter fare direttamente io il Ministro ausiliario. Lui ha acconsentito, invitandomi a partecipare al Corso dei Ministeri, iniziato circa sei anni fa a Senigallia. Ho in iniziato quel cammino e piano piano sono arrivato a questo passo finale”.

venerdì 23 novembre 2007

Diaconi: nuovi documenti


Proprio oggi tra i documenti inseriti nel link dedicato al dibattito sul diaconato ho avuto il piacere di aggiungere due contributi di stefano capello. Il primo è una tesi dedicata al diaconato che ripercorre l'evoluzione di questo ministero tracciando un percorso nella storia della Chiesa; il secondo, invece, è dedicato al diaconato nel suo rapporto con il matrimonio e la famiglia.
Si tratta di due contributi significativi che aiutano a mettere insieme, studi, opinioni, approfondimenti e analisi sul diaconato. Tasselli di un dibattito a distanza che su questo blog trovano un momento di sintesi che vuole sostenere l'attenzione verso il diaconato permanente per un suo sviluppo nella Chiesa, con la Chiesa e per la Chiesa. Un invito a tutti a farsi parte attiva postando opinioni e riflessioni ma anche contributi da mettere a disposizione di tutti. grazie...

domenica 18 novembre 2007

Dalle belle pietre al cuore dell'uomo

Gettare il nostro sguardo oltre le pietre del tempio è il messaggio che più mi ha colpito di questo passo del Vangelo di Luca. Ma in quale oltre? L'oltre che io vedo è quello della quotidianità nella quale vivo e sono immerso. E' un oltre ordinario e concreto, è un oltre che poggia i piedi in questo mondo, tocca le gioie e le sofferenze di questo tempo ma lo fa con l'animo rivolto verso il Signore. Guarda il concreto della storia con gli occhi intrisi di una speranza grande e piena del divino.
Il "tempio", quindi, è fatto di incontri, di amicizie e di storie; è fatto di cose immateriali e bisognevoli di una continua e costante attenzione; è fatto di un equilibrio sempre precario e di un costante dialogo con l'eterno. Tutto ciò se da un lato ci immerge nella storia del nostro tempo, dall'altro, ce la fa attraversare con la probabile incomprensione dei "più". Il nostro agire, perciò, sarà quasi certamente poco condiviso, poco idoneo al consenso facile, assolutamente fuori dallo scontato. Un agire, quindi, che attira il giudizio negativo e/o indifferente di questo mondo che facilmente svilupperà sentimenti di invidia (se non odio); di ordinari tradimenti messi in campo da chi meno ci aspettiamo. Che fare? Gesù ci dice di andare avanti, di non preoccuparci e di non preparare nulla prima. Facile a dirsi ma certamente complesso da realizzare. Ci sono, infatti, eventi improvvisi, attimi di smarrimento e di delusione, di solitudine e, finanche, di disperazione. Spesso tutto questo può capitarci anche nella famiglia diaconale, dove viviamo esperienze controverse e assaporiamo l'amaro dell'incomprensione. Come diaconi poi, queste esperienze ci sono familiari anche nel servizio: poco stimato, poco compreso, per molti inutile, per tanti "un apparire", per alcuni un impiccio e un intralcio. Che fare? "Con la vostra perseveranza -conclude il Signore Gesù nel Vangelo odierno- salverete le vostre anime". E, al versetto precedente: "Ma nemmeno un capello del vostro capo perirà". Impariamo a fidarci e preghiamo perchè il Signore ci conceda la forza di realizzare questa sua parola nel quotidiano della nostra esistenza. Pace e bene.

domenica 11 novembre 2007

Pietro Leone di San Donato Val Comino è diacono

Pietro Leone è il diciottesimo diacono permanente ordinato nella Diocesi di Sora, Aquino, Pontecorvo da Mons. Luca Brandolini. Il conferimento del ministero di cui ho avuto notizia solo questa mattina è avvenuta lo scorso 31 ottobre.
Pietro appartiene alla Comunità di San Donato Val Comino, è sposato, è padre di un figlio ed è impiegato.
E' il primo diacono della zona Val di Comino. Pietro a conclusione della solenne celebrazione ha detto: "Il mio cuore è pieno di gioia e di riconoscenza. Spero con l'aiuto dello Spirito Santo di poter adempiere al meglio i miei doveri, secondo la volontà di Dio e le necessità della Chiesa. Ringrazio il Vescovo che mi ha consacrato a questo ministero e don Aquino che mi ha seguito nel cammino di formazione e, tutta la Comunità che ha riconosciuto la mia scelta e che ora accetta il ruolo che mi è stato conferito".
Aumenta, perciò la famiglia dei diaconi e tutti nei siamo felici. Un abbraccio di pace e di gioia a Pietro e a tutti i diaconi di Sora.

sabato 10 novembre 2007

I sadducei e la risurrezione

La risurrezione dai morti è la grande promessa di Gesù. Lo straordinario mistero che sostiene il nostro credere, la speranza del nostro pellegrinaggio. "Dio non è Dio dei morti, ma dei vivi; perchè tutti vivono per lui", così si conclude il vangelo di domenica 11 novembre 2007 (XXXII domenica del tempo ordinario). Ma credo che sia proprio questa la speranza che è estranea ai sadducei. A loro, cioè, manca la speranza in quanto hanno già qui, in questo mondo, tutto quello che a loro appare necessario.
La loro, però, è una convinzione che è estranea all'esperienza dell'uomo concreto sempre bisognoso di qualcosa, sempre in apprensione per qualcosa. Abbiamo bisogno allora di cambiare il modo di pensare. Non dobbiamo guardare solo davanti a noi ma anche in alto (sopra di noi). Perchè è solo dal Signore che possiamo ricevere la luce, la forza e il coraggio per guardare davanti a noi. Il nostro "andare" allora deve procedere cercando di incontrare il dolore dell'altro e accoglierlo con-passione per vivere il nostro presente come persone "risorte".

giovedì 8 novembre 2007

Bregantini è il nuovo Arcivescovo di Campobasso Boiano



Mons. Giancarlo Bregantini, finora Vescovo di Locri è il nuovo Arcivescovo di Campobasso Boiano. La notizia appena diffusa è al centro di tanti commenti.

Ho avuto modo di conoscere Mons. Bregantini nel corso dell'ultimo convegno nazionale della Comunità dei diaconi in Italia svoltosi questa estate ad Assisi.

Per due ore gli sono stato seduto accanto e ho ascoltato le sue riflessioni sulle varie relazioni del Convegno. Mi hanno colpito la profondità delle parole e la sua grande carica di uomo di Dio. Una persona eccezionale, un Vescovo straordinario. Un Vescovo vicino ai diaconi e che nel Convegno ha saputo donarci molte indicazioni capaci di alimentare la speranza per un futuro migliore.

Grazie Eccellenza per la sua testimonianza.

lunedì 5 novembre 2007

Fraternità San Bonifacio



Sono felice di poter presentare il sito della Fraternità di San Bonifacio ( www.bonifacius.it ) che è curato da don Francesco Guglietta. Il sito propone omelie, lectio e tanto altro ancora. E' un sito molto curato e che merita di essere visitato per la sua particolarità. A questo aggiungo una nota personale. Conosco da anni don Francesco e ne ho sempre gustato l'amicizia e la profondità spirituale e umana. Vi auguro di conoscerlo personalmente e nel frattempo potete sempre apprezzare le sue omelie e i suoi scritti che sono una ricchezza. Un grazie per il suo prezioso servizio e per la sua sempre gentile disponibilità e accoglienza verso tutti. Vincenzo

venerdì 2 novembre 2007

Zaccheo scendi subito, perchè oggi devo fermarmi a casa tua


Zaccheo si è nascosto su un sicomoro. Il sicomoro è un albero pieno di foglie dove era facile guardare senza essere visto. Ma il Signore "alzò lo sguardo" e gli disse: "Zaccheo scendi subito, perchè oggi devo fermarmi a casa tua". Zaccheo è il capo dei pubblicani che scende dall'albero e accoglie Gesù con gioia. Ecco che tutti mormoravano: "E' andato ad alloggiare da un peccatore". Abbiamo poi ascoltato che Zaccheo si pentì della sua condotta e diede la metà dei suoi beni ai poveri. Gesù, non fa attendere la sua risposta e gli dice: "Oggi la salvezza è entrata in questa casa...". I "perduti" siamo noi e Gesù è sempre pronto a riaccoglierci con gioia. Ci nascondiamo ma Lui ci invita al pentimento, accogliendolo nella nostra vita per riuscire a donare, agli altri, le buone cose che abbiamo a nostra volta ricevute. Condividere i doni del Signore con animo sereno e docile per accogliere la salvezza e dire con gesti concreti il nostro Amore per i fratelli, questo ci suggerisce la Parola del Signore di questa domenica (4 novembre). Pace e bene a tutti.

giovedì 1 novembre 2007

Tempi nuovi


Credo che stiamo tutti vivendo tempi che annunciano importanti cambiamenti in vari settori della vita sociale, economica, culturale e religiosa. A proposito di sfera religiosa ho la sensazione che stiamo per assistere ad un incontro storicamente rilevante tra la nostra fede cattolica e le maggiori religioni del mondo. Sarà questa la grande "rivoluzione" del nostro tempo alla quale, credo, andrà ad unirsi un rinnovato e significativo dialogo nell'ambito del cristianesimo tra cattolici e ortodossi. Non si tratta di creare una forma di religione "unica" cosa che sarebbe assurda. Credo, invece, che nella chiara distinzione possa, invece, venir fuori un terreno comune sul quale costruire un dialogo così forte e potente che sarà in grado di cambiare il nostro quotidiano. Da dove mi viene tutto questo non so dirvelo. Ripeto è una sensazione che mi nasce dentro leggendo qua e la le varie iniziative di dialogo in corso sia nell'ambito del cristianesimo sia nell'ambito del dialogo interreligioso. La cosa apre orizzonti e prospettive nuove. Ecco allora i tempi nuovi che si annunciano davanti a noi. Un futuro, insomma, che vede le religioni diventare protagoniste autentiche per la nascita di un umanesimo nuovo.